La mano dell’uomo, con tagli indiscriminati, pascoli intensivi e incendi ha rischiato di comprometterne l’equilibrio, ma sottratta ai privati nel 1903 e gestita dal demanio statale, che iniziò il suo recupero, oggi è tra i più floridi siti naturalistici della Sardegna meridionale. Is Cannoneris, paradiso degli escursionisti e luogo di misteriosi racconti tra realtà e fantasia, si estende per circa 4800 ettari nel territorio di Domus de Maria, Pula, Teulada e Villa san Pietro. La sua superficie raddoppia comprendendo anche la foresta di Pixinamanna, al quale è collegata. Confina, inoltre, con Gutturu Mannu, l’oasi di Pantaleo e monte Nieddu, aree verdi che rientrano nella proposta istitutiva di un parco naturale del Sulcis.
La distesa verde si perde all’orizzonte: boschi di lecci, macchia mediterranea e conifere, la vegetazione è dappertutto molto rigogliosa. Puoi percorrere interamente la sua estensione attraverso una strada principale e sentieri segnalati per le escursioni. La foresta è oasi faunistica protetta: dopo la restituzione al demanio, è stata ripopolata con esemplari di cervo sardo e daino, che la abitano insieme a cinghiali, donnole, ghiri e volpi. Alzando lo sguardo potrebbe sorprenderti il volo di aquila reale, corvo imperiale, falco pellegrino e gheppio.
La quota massima è 979 metri, in cima a Punta Sebera, da cui si domina buona parte del golfo di Cagliari e la costa sud-occidentale sino a Portoscuso, oltre alle altre foreste intorno. Le attrazioni naturalistiche e paesaggistiche sono infinite: formazioni rocciose suggestive si trovano nella parte centro-settentrionale, in particolare le pareti a strapiombo di Calamixi, luogo selvaggio e leggendario, incastonato fra alberi secolari e rocce scoscese, popolato – secondo credenza popolare- da briganti, streghe e tesori nascosti. A Is Concas de s’Arrideli, al confine con monte Nieddu, fioriscono enormi ginestre dell’Etna. Ti colpirà anche l’abbondanza di corsi d’acqua che solcano la foresta: Mitza su Filisargiu, rio Isca de Crapitta, sa Truba e sa Para, su Pizianti e i canali Medau Angiu e de su Marigosu. Tutto il territorio è impreziosito da testimonianze di civiltà prenuragiche e nuragiche: la necropoli di Montessu, la tomba di Giganti di Barrancu Mannu e il pozzo sacro di Tattinu.