Tra il XVIII e la metà del XX secolo, il paesaggio di Tiana accanto ai corsi d’acqua era punteggiato di mulini e gualchiere, su cui si basava l’economia del paese. Di tutto ciò oggi resta un’unica testimone, ancora più importante in quanto rappresenta l’ultima gualchiera attiva nell’Isola e una delle pochissime rimaste in Europa. Lungo il corso del rio Torrei sorge un complesso composto da un mulino e due gualchiere – una, quella attiva, è nota come sa Cracchera de Tziu Bellu – che assieme costituiscono il museo di archeologia industriale ‘Le vie dell'acqua’. Il mulino idraulico era usato per la macinazione del grano, ampiamente coltivato nel territorio, mentre le gualchiere servivano per la follatura della lana, ovvero la battitura per ottenerne l’infeltrimento. Tiana si specializzò in particolare nella lavorazione dell'orbace, tessuto ottenuto da un particolare procedimento di filatura della lana di pecora, largamente in uso un tempo per confezionare abiti tradizionali.