È il luogo ideale per conciliare mare e montagna: dista meno di venti chilometri dal massiccio del Gennargentu e dal lago Flumendosa e circa dieci dalla stupende spiagge della costa orientale, tra cui quelle di Tortolì, lido di Orrì e Cea. Loceri è un piccolo paese di mille e 300 abitanti, adagiato sulle verdeggianti colline dell’Ogliastra centro-orientale e avvolto da uno splendido scenario paesaggistico, abitato sin dal Neolitico come testimoniano le domus de Janas di Serra Paulis. I monti Cuccui e Tarè proteggono colline e campi coltivati a vigneti e uliveti millenari, irrorati da fiumi e sorgenti. Ne derivano ottimi cannonau e olio extravergine, prodotti alla base della ‘dieta dei centenari’ ogliastrini. La tradizione dell’olivicoltura è famosa, per conoscerla potrai visitare il museo etnografico sa Domu ‘e s’olia, allestito in un frantoio del 1910, nel cuore del paese. In una serie di ambienti, attraverso attrezzi originali, sono rappresentati vita domestica, dei campi e delle feste, preparazione di formaggio, olio pane e vino, cura del bestiame, tessitura e altri mestieri artigianali. Una parte espositiva è dedicata agli abiti tradizionali e un ‘angolo’ ai giochi tradizionali. Nel vicino museo ‘Vecchi frantoi’, in un altro frantoio ristrutturato, vengono organizzate mostre ed eventi culturali. Accanto ai musei c’è la parrocchiale di san Pietro apostolo (XVIII secolo), patrono festeggiato a fine giugno. Attorno si stringono case decorate con murales. In campagna, ci sono le chiesette del sacro Cuore, immersa in un rigoglioso parco verde, sulla strada che dalla valle del Pelau porta a Lanusei, e di san Bachisio, in stile barocco popolaresco (XVII secolo). Il santo è celebrato a maggio e ottobre, anche con una processione in cui i fedeli attraversano il fiume con il simulacro, accompagnati dal suono delle launeddas. Aprono la sfilata cavalieri e donne in abiti tradizionali. Ospitalità e accoglienza caratterizzano sagre e feste, insieme alla cucina tradizionale dai sapori marcati e ricca di piatti della tradizione agropastorale ogliastrina. A iniziare dai culurgionis, ravioli di patate e formaggio ‘cuciti a spiga’. Poi gli arrosti di agnello e maialetto, la gustosa treccia con le interiora della pecora, pecorino, caglio di capretto e cas’axedu (formaggio fresco e morbido). Tanti pani ‘fatti in casa’ (pistoccu, civargiu, pani pintau) e dolci delle cerimonie: amaretti, paniscedda, pani dolci di sapa e pardulas. Per accompagnare il vino rosso e per chiudere mirto e fil’e ferru, la grappa sarda.