Per arrivare a Posada si percorre la SS 125 fino al bivio per il paese, a 56 km da Nuoro. Il castello si raggiunge dall'abitato. Il contesto ambientale Posada sorge sulle pendici di un colle calcareo al vertice del quale si trova il torrione detto "Casteddu de sa Fae" o castello della Fava. Da qui si gode un bel panorama della piana sottostante, percorsa dal rio Posada. Del castello restano pochi ruderi. Notevole il centro storico del paese, alle pendici del colle, nel quale si conservano edifici con strutture medievali. Descrizione Collocati al confine tra il regno di Gallura e quello d'Arborea, l'abitato di Posada e il suo castello furono al centro di complesse vicende storiche. Sebbene non si abbiano dati certi sul periodo di costruzione della fortificazione, si può ipotizzare che nel XIII secolo fosse già stato eretto il castello e munito di fortificazioni il centro abitato. Posada fu sede dei sovrani di Gallura così come di Eleonora d'Arborea, ma finì nelle mani degli aragonesi intorno al 1380, per poi tornare allo schieramento isolano sotto il comando di Brancaleone Doria. Con la caduta del giudicato d'Arborea, Posada fu infeudata alla famiglia Carròs ed elevata al rango di baronia. La particolare denominazione del castello, ''della fava'', viene da una leggenda secondo cui intorno al 1300 una flotta di Turchi sbarcò sulle coste isolane e pose sotto assedio proprio Posada nell'intento di conquistarla per fame. Nel tentativo di ingannare gli assedianti gli abitanti di Posada fecero mangiare l'ultima manciata di fave rimaste a un piccione, ferendolo leggermente. questo durante il volo cadde nell'accampamento dei Turchi, rivelando lo stomaco pieno di fave ed inducendo gli assedianti a sovrastimare le risorse alimentari degli isolani. Fu così che i Turchi, convinti di non avere nessuna speranza, tolsero l'assedio e lasciarono le coste dell'isola. Il castello di Posada, realizzato con conci poco lavorati di pietrame misto, si articola in una cinta muraria di forma quadrangolare non regolare all'interno della quale si trovano una torre a pianta quadrata, con coronamento merlato, e una serie di cisterne. Vedi la pianta e le sezioni del monumento Storia degli studi La storia degli studi sul castello della Fava prende le mosse dalla voce ''Posada'' a cura di Vittorio Angius nel ''Dizionario'' del Casalis (1847). Più di recente ne hanno scritto Raimondo Carta Raspi nel 1933 e Foiso Fois nel 1992, descrivendo la struttura fortificata, e Angelo Castellaccio nel 1990, soffermandosi su aspetti storici. Bibliografia V. Angius, ''Posada'', in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna[/i], XV, Torino, G. Maspero, 1847, pp. 672-691. R. Carta Raspi, [i]Castelli medioevali di Sardegna[/i], Cagliari, 1933, pp. 84-85. A. Castellaccio, ''Note sul castello della Fava'', in [i]Medioevo saggi e rassegne[/i], 15, 1990, pp. 55-83. F. Fois, [i]Castelli della Sardegna medioevale[/i], a cura di B. Fois, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1992, pp. 195-197. R. Coroneo, [i]Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300[/i], collana ''Storia dell'arte in Sardegna'', Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 177. G. Zirottu, [i]Posada: il castello della Fava[/i], Nuoro, 2003.