Sorge a oltre 400 metri d’altitudine sulle pendici di un vulcano spento, il monte san Matteo, dove si erge uno dei suoi tanti luoghi di culto. Ploaghe è un paese del Logudoro di poco meno di cinquemila abitanti, sede vescovile da 1090 a 1503 e capoluogo di curatoria in età giudicale. Il centro storico conserva i segni del glorioso passato. Su una piazza si affacciano il palazzo municipale, un tempo monte granatico, e un imponente complesso cristiano, il cui edificio principale è la parrocchiale di san Pietro apostolo. L’ex cattedrale, risalente al XV secolo, subì vari rifacimenti. Poi ci sono gli oratori di santa Croce (XVI secolo) e del Rosario (XVIII) e la casa parrocchiale, sede della pinacoteca, che custodisce la Quadreria Spano: 26 dipinti risalenti a un periodo tra XIV e XIX secolo, raccolti dallo studioso Giovanni Spano, opere di celebri artisti operanti in Sardegna o provenienti da varie regioni italiane, Fiandre e Spagna. L’archivio parrocchiale conserva scritti rari, libri e documenti antichi.
Non lontano sorge il cimitero monumentale, il primo costruito nell’Isola dopo l’editto di Saint Cloud: conserva lapidi scritte in logudorese. Le altre chiese del paese sono di Valverde, del Cristo Re, di san Sebastiano e di san Timoteo. Poco fuori l’abitato ci sono chiesa e convento di sant’Antonio da Padova, costruiti a metà XVII secolo. A due chilometri troverai un villaggio medioevale, Salvennor, con la chiesa di san Michele di Salvennor, edificata a fine XI secolo, sede abbaziale dei benedettini che vi impiantarono anche il monastero. Realizzata con pietre calcaree bianche e vulcaniche nere, presenta caratteristiche simili alla vicina Santissima Trinità di Saccargia. Alla costruzione lavorarono maestranze operanti nell’ex parrocchiale del villaggio, sant’Antonio di Salvennor. Alle chiese sono legate le celebrazioni: dai fuochi di Sant’Antonio abate a metà gennaio alla Settimana Santa, da sant’Antonio da Padova a giugno alla Vergine Addolorata a settembre, passando per il patrono san Pietro, con processioni, sfilate di abiti tradizionali, esibizioni folk e musica tradizionale. A Ferragosto assapora le specialità durante la sagra della pecora.
Nel territorio di Ploaghe si conservano oltre 70 insediamenti di epoca nuragica. Spiccano il nuraghe don Micheli, la cui torre ha un diametro di dodici metri e al cui interno sono stati trovati reperti di un periodo tra XV e IX secolo a.C., la tomba di Giganti di Fiorosu, che ha un corridoio lungo 16 metri coperto da lastroni, e la fonte sacra di Frades Mareos, costruita con blocchi di trachite, con un andito lastricato che precede il vano circolare a tholos, dove è racchiusa la vena d’acqua.