Sulle pendici del monte Arci, nella parte alta del borgo di Ales, centro della Marmilla noto per aver dato i natali (1891) ad Antonio Gramsci, sorge uno scenografico luogo di culto: è sede vescovile di una delle più piccole diocesi d’Italia. La cattedrale dei santi Pietro e Paolo si raggiunge da una scalinata e domina un ampio piazzale con la sua facciata barocca, affiancata da due campanili gemelli, collegati da un portico balaustrato con fornice centrale. Sarai sorpreso dall’imponenza della chiesa e dalle tre cupole: due coprono i campanili, il cupolone centrale, alto 36 metri, l’incrocio tra navata e transetto. Sul piazzale si affacciano anche palazzo vescovile, seminario e oratorio della Madonna del Rosario.
La cattedrale della diocesi di Ales-Terralba - comprendente 57 parrocchie in meno di 1500 metri quadri - fu costruita più volte. Oggi ammirerai il rifacimento consacrato nel 1688, realizzato sotto la direzione dell’architetto Domenico Spotorno, che 13 anni prima ristrutturò in forme barocche il duomo di Cagliari e avviò il restauro della parrocchiale di Santa Barbara di Villacidro. Il ‘nuovo’ duomo sorge sui resti di una chiesa voluta da Donna Violante Carroz, marchesa di Quirra, residente nel vicino castello di Barumele. L’interno a croce latina riserva un tesoro scultoreo e pittorico. Un’unica navata, affiancata da due cappelle per lato, lunga 21 metri e larga dieci, è scandita da paraste scanalate e sottarchi. Fastosi sono decorazioni e arredi marmorei. I dipinti con storie di vita dei due apostoli danno unitarietà della chiesa. Ai piedi del presbiterio, c’è un organo ad ala di scuola romana, il più antico strumento esistente in Sardegna.
A due passi da Ales, ecco le attrazioni del parco del monte Arci, tra cui la lecceta secolare di Aquafrida. Per scoprire la preistoria, visita la necropoli di Gemitoriu e i nuraghi di Gergui e Otzili, mentre la storia di Ales nasce dalla distruzione della colonia romana di Uselis. Il vescovado l’ha segnata profondamente a partire dal XII secolo. Tra le altre chiese, da vedere la parrocchiale di Santa Maria (1535) e San Sebastiano (1663). Nella frazione di Zeppara non perdere il museo del giocattolo tradizionale.