Uno degli aspetti più caratterizzanti delle della tradizioni culturali sarde, il cibo, raccontato nella sua evoluzione attraverso i millenni: non solo gli alimenti, ma anche le tecniche di coltivazione, conservazione, trasformazione e produzione. Tutto questo all’interno di una seicentesca casa padronale campidanese ‘a corte’: è Casa Steri, nel centro storico di Siddi, borgo rurale ‘adagiato’ ai piedi dell’omonima giara. Il tema dell’esposizione museale è la storia alimentare dell’Isola fin dall’età nuragica e si articola in vari spazi, abitativi e produttivi. Visiterai sale dedicate al ciclo produttivo del latte e dell’olio, non a caso Siddi fa parte del circuito ‘città dell’olio’ italiane. Ammirerai anche un mulino per i cereali con una settecentesca, rara macina a cavallo. Nella cucina osserverai oggetti tradizionali quali setacci, ceste e scivedde (recipienti) in argilla.
Visiterai anche ambienti adibiti a ricoveri per animali da lavoro e da cortile, tra cui le stalle, dove sono esposti strumenti per la marchiatura del bestiame e attrezzature per la vinificazione. Non manca il granaio, con i vari attrezzi necessari al lavoro nei campi: aratri, zappe, falci e seminatrici. Nelle varie stanze sono presenti pannelli con testi che descrivono le attività contadine tradizionali, alla loro stesura hanno collaborato gli abitanti del paese in qualità di ‘memoria storica’ e fonte di conoscenze tramandate dalla comunità. La ‘sala di rappresentanza’ della casa, le cui pareti sono dipinte con motivi liberty, ospita spesso eventi e mostre temporanee. Nel museo, inoltre, vengono organizzati periodicamente laboratori, durante i quali si possono apprendere tecniche di lavorazione di prodotti quali pasta, pani e dolci e conoscere caratteristiche e curiosità dei prodotti della cucina sarda.
Il territorio di Siddi unisce suggestivi ambienti naturali a un importante patrimonio archeologico: i due aspetti convivono nel parco sa Fogaia, a un chilometro e mezzo dal paese. In un bosco di lecci e macchia mediterranea dimorano numerose specie vegetali, piante aromatiche e fiori, assieme a circa 60 specie di uccelli – dei quali approfondirai la conoscenza nel museo ornitologico della Sardegna, unico nel suo genere nell’Isola –, senza dimenticare rettili, lepri e volpi. Nella parte alta del parco si staglia il nuraghe sa Fogaia, con un nucleo più arcaico e corpi aggiunti successivamente. Pochi chilometri più a nord, nella giara di Siddi, ti attende una delle tombe di Giganti più celebri e meglio conservate: sa Dom’e s’Orku. È una sepoltura megalitica dell’età del Bronzo, realizzata con grandi blocchi di basalto provenienti dalla stessa giara, immersa in uno splendido scenario paesaggistico.