Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Il sepolcreto preistorico - dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità assieme ad altri 16 - domina con la sua mole la piana del rio Palmas, che lambisce l’abitato di Villaperuccio, nel basso Sulcis. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri.