Sotto le sue mura giacciono le tracce di un’antica cattedrale e di una delle pochissime colonie civium romanorum della Sardegna. La chiesa di Santa Reparata sorge sulla sommità di un colle poco al di fuori dell’abitato di Usellus, piccolo Comune nel cuore dell’alta Marmilla, ‘discendente’ diretto dell'antica colonia romana di Uselis. L’attuale edificio è frutto di una ricostruzione avvenuta tra XVII e XVIII secolo, durante la quale fu decisa anche l’inversione dell’asse liturgico, ma tracce del precedente tempio romanico possono essere intraviste soprattutto lungo il fianco nord. Diverse fonti – tra cui il condaghe di Santa Maria di Bonarcado - menzionano l’esistenza di un vescovato di Usellus, aggregato a inizio XVI secolo a Terralba, per poi essere trasferito nell’attuale sede di Ales. L’antica chiesa romanica doveva pertanto portare il titolo di cattedrale e forse risaliva alla prima metà del XII secolo.
In facciata presenta un coronamento orizzontale merlato e un piccolo campanile a vela. All’interno noterai altri elementi superstiti dell’impianto romanico: la pavimentazione a lastroni litici, alcuni filari alla base dei muri perimetrali e forse anche il fonte battesimale incassato sul pavimento vicino all’ingresso. Il sagrato è circondato da un recinto a portici, sotto i quali trovano posto caratteristiche cumbessias, gli alloggi destinati ad accogliere fedeli e pellegrini durante le novene. Al centro del sagrato c’è un pozzo.
Il colle di Donigala, dove si erge la chiesa, e i suoi dintorni hanno restituito numerosi reperti di età romana e altomedievale, pertinenti a un abitato che godeva di una posizione strategica, grazie alla vicinanza con il complesso del Monte Arci. Da qui era possibile controllare un vasto territorio e numerose vie di comunicazione verso Forum Traiani e la Barbagia. Secondo tradizione locale, fu proprio un’orda proveniente dalle terre barbaricine a devastare la città intorno al XII secolo, causando l’abbandono dell’insediamento nell’area di Santa Reparata e la ricostruzione nell’attuale posizione.
Il territorio di Usellus conserva tracce ancora più antiche, risalenti alle età prenuragica e nuragica: a poche decine di metri dalla chiesa romanica campestre di Santa Lucia, osserverai due nuraghi, distanti fra loro 50 metri. Erano due strutture complesse, forse il nuraghe ovest è più antico in quanto l’andito di ingresso presenta elementi tipici dei nuraghi ‘a corridoio’. Il nuraghe est conserva ancora la camera del mastio, con nicchie nelle pareti. Non lontano potrai visitare la tomba di Giganti Motrox’e Bois. Al territorio di Usellus appartengono inoltre circa 300 ettari del parco regionale del Monte Arci, nel quale potrai percorrere sentieri immersi nei boschi di lecci e roverelle ed esplorare le vie percorse da antichi popoli che per millenni hanno ricavato, lavorato e commerciato l’ossidiana.