Adagiato nella verde valle del rio Mannu, ai piedi del monte San Mauro, è il ‘paese delle sette chiese’ e delle lumache. L’esistenza di Gesico è attestata già attorno al XII secolo come popoloso villaggio della curatoria di Siurgus (nel giudicato di Calari). Oggi è un centro rurale di meno di mille abitanti, all’estremità settentrionale della Trexenta, in un paesaggio con pianori e dolci colline quasi totalmente coltivate. Il monte che lo sovrasta, detto anche Corona, è alto 500 metri ed è area di pregio ambientale e naturalistico, che ospita numerose specie floro-faunistiche. Nel monte sono stati rinvenuti frammenti di ceramica, numerose frecce di ossidiane e alcune di quarzo: è stato insediamento prima nuragico, poi (forse) punico. Sulla sua sommità si erge la chiesetta di San Mauro, meta a settembre di una processione in onore del santo. È una delle sette chiese di Gesico, di cui tre sono ruderi: San Rocco, Santa Lucia, dove è stata individuata una necropoli tardo-punica, e San Sebastiano, costruita su un insediamento nuragico.