Issato sulla sommità di un altopiano basaltico, Giave è un piccolo borgo di meno di 600 abitanti del Meilogu, sub-regione del Logudoro. Il suo territorio è delimitato da altipiano di Campeda a sud, Monteacuto a est e Sassarese a nord. I romani colonizzarono l’area creando qui la biforcazione della strada che univa Caralis a Turris da una parte e a Olbia dall’altra. Il centro storico conserva tratti di borgo tardo-medioevale: al centro spicca il campanile della parrocchiale di Sant’Andrea, fondata nel XVI secolo e ristrutturata nel 1788, arricchita poi da un portale in bronzo. Atre chiese sono Santa Croce, dove ammirerai un antico altare in legno, San Sisto, in posizione panoramica, e dei santi Cosma e Damiano, meta di pellegrinaggio. Attraverso le pinnettas, tipiche capanne di pietra con copertura in legno a cono, rifugi dei pastori, potrai percorrere itinerari alla riscoperta della cultura pastorale.
Terra di vulcani spenti, l’insolito paesaggio attorno a Giave si distingue per il monumento naturale protetto dei crateri vulcanici del Meilogu, piccole alture di derivazione lavica, aguzze, arrotondate o tagliate da tavolati pianeggianti.