Forme e decorazioni sono intatte a formare un insieme armonioso di varie contaminazioni e fasi costruttive. La chiesa di san Pantaleo, patrono di Dolianova, centro situato nel territorio storico del Parteolla, a poche decine di chilometri da Cagliari, è unica nel panorama medievale romanico della Sardegna, costruita tra inizio XII secolo e 1289, anno della consacrazione come documentano epigrafi del portale e un dipinto nell’abside. Sorge nell’attuale centro storico del paese, da sempre luogo di culto paleocristiano, come confermano una vasca battesimale del V-VI secolo, conservata nel presbiterio, e resti di una chiesa altomedievale del X secolo. Il tempio, cattedrale della diocesi di Dòlia sino alla sua soppressione (1503), oltre che per maestosità architettonica, ti colpirà per decoro scultoreo e opere pittoriche.
L’ex cattedrale è stata edificata in arenaria, secondo linee romaniche, con concessioni al gotico risalenti all’ultimo rifacimento. Risalgono al 1170 l’impianto a tre navate, i pilastri a croce e alcune parti della muratura. All’esterno ammirerai facciata e campanile ornati da lesene e archetti e scanditi da decorazioni geometriche e motivi mitologici. Prima di varcare l’ingresso, sovrastato da un marmo romano inciso con serpenti, sul fianco sinistro noterai un sarcofago montato su colonne e sormontato da un arco. Poi ti immergerai nell’esuberanza dell’interno: nelle pareti si aprono ampie arcate sostenute da massicci pilastri con capitelli ‘romanici’, scolpiti con scene del Nuovo Testamento e ‘gotici’ con foglie a crochet.
Nell’aula si conservano affreschi medioevali: quello con l’Albero della vita, un dipinto a tre cerchi con in quello centrale raffigurato il Cristo crocifisso e negli altri due santi e profeti, un San Francesco che impartisce una benedizione e il celebre Retablo di san Pantaleo, datato fine XV secolo. L’opera si compone di sei quadri: al centro il santo medico che compie miracoli e un’insolita e preziosa Madonna del Libro. Nei quattro laterali, scene del martirio, avvenuto nel 305. Le celebrazioni in onore del patrono abbracciano due periodi dell’anno: due settimane dopo Pasqua e a fine luglio, con cerimonie sacre ed eventi culturali. All’ex cattedrale è legata l’origine di Dolianova, sorta a inizio XX secolo dall’unificazione degli antichi villaggi di san Pantaleo, appunto, e di Sicci san Biagio. Le sue campagne, rinomate per i vigneti di vermentino, sono state abitate sin dalla preistoria, come testimoniano insediamenti, quali sa Dom’e s’orcu e Mitza salamu.