È il più grande complesso vulcanico dell’Isola e custodisce un’affascinante varietà di paesaggi, dalle pareti che precipitano a picco sul mare ai versanti che digradano dolcemente verso altopiani dell’entroterra. In mezzo, boschi, sorgenti, cascate, castelli e tesori archeologici, oltre a una ricca fauna. Il Montiferru è un massiccio il cui perimetro si estende nei territori di cinque Comuni: Bonarcado, Cuglieri, Santu Lussurgiu, Scano di Montiferro e Seneghe. La sua morfologia è frutto delle colate laviche del vulcano avvenute milioni di anni fa, che hanno ‘disegnato’ paesaggi basaltici come le scogliere della costa occidentale e i tavolati orientali, compreso quello di Abbasanta. La vetta più alta del massiccio è il Monte Urtigu, a quota 1050 metri: dalla sua cima, nelle giornate terse, arriverai a scorgere sia l’isola dell'Asinara a nord, sia la Sella del Diavolo nel litorale di Cagliari.
Tra la vegetazione domina il leccio, ma osserverai anche sugherete, tassi, agrifogli e roverelle. Il massiccio è habitat di cinghiali, gatti selvatici, volpi e alcuni mufloni, reintrodotti nella località Pabarile. Nel Montiferru, inoltre, è allevato il bue rosso, specie appartenente alla razza sardo-modicana.
Un percorso ad anello permette di camminare o pedalare attorno alle cime del complesso, ammirando paesaggi mozzafiato, con lo sguardo che corre dal mare alle creste rocciose in pochi istanti. Si può partire da Badde Urbara o da Elighes Uttiosos, passeggiando su fonoliti, qui chiamate perdas sonadoras (ovvero pietre sonore), che emetteranno suoni quando le calpesterai. Passerai anche accanto a testimonianze archeologiche, come il nuraghe monotorre Ruju e la muraglia megalitica di Straderis o Giolza.
Non mancano gli spunti di interesse attorno alle sue pendici: a pochi chilometri da Santu Lussurgiu si trova San Leonardo di Siete Fuentes, località nella quale visiterai un villaggio con un’antica chiesetta, immersi in un bosco con sorgenti dalle acque purissime. Al confine con Bonarcado scorre la spettacolare cascata di sos Molinos, luogo fiabesco, con accanto un pittoresco mulino. Un vero e proprio tuffo nel passato ti attende a poca distanza da Santa Caterina di Pittinuri: qui sorgono le rovine dell’antica città di Cornus, di origine punica, e dell’insediamento di Columbaris, ‘fulcro’ della cristianità in epoca tardoromana. Lungo la costa i monumenti da ammirare sono ‘naturali’: s’Archittu, un arco calcareo affacciato sull’omonima spiaggetta, e, più a nord, la spettacolare cascata a strapiombo sul mare di Cabu Nieddu. Tra le rovine di Casteddu Ezzu, a circa 3 chilometri da Cuglieri, farai un 'tuffo' nel medioevo giudicale, in un'atmosfera di grande fascino e suggestione.