Un tesoro composto da una collezione di stupende statue policrome del XVI e XVII secolo e di oggetti sacri provenienti dalle chiese campestri del territorio. Lo custodisce il museo Peregrinatio Fidei, ospitato dentro una seicentesca chiesa (oggi sconsacrata) della periferia sud di Mandas, dedicata inizialmente alla Vergine del Rosario e in seguito a San Cristoforo. Statue e arredi provengono principalmente dalla parrocchiale di San Giacomo apostolo, ma numerosi oggetti furono recuperati anche da depositi e magazzini semiabbandonati o da armadi collocati nelle sagrestie di edifici di culto officiati di rado e in condizioni di conservazione precarie. Tra i manufatti esposti, ammirerai le produzioni dell’argentiere genovese Luigi Montaldo, che operò a Cagliari sul finire del XVIII secolo e realizzò arredi per le cattedrali del capoluogo e di Iglesias.
Spiccano, inoltre, le statue raffiguranti San Luigi IX re di Francia, sant’Isidoro, sant’Efisio, santa Vittoria e la Vergine dormiente su un baldacchino in legno intagliato e dipinto. Il museo si ricollega idealmente al Cammino di Santiago, anche grazie alla devozione dei mandaresi nei confronti di San Giacomo, patrono del paese.
Il ‘tempio’ che ospita il museo ha pianta longitudinale a navata unica, con tre arcate a tutto sesto e copertura interamente in legno. La facciata è a capanna e contiene il portale ligneo sormontato da un arco e una finestrella rettangolare. Sul lato destro noterai alcune finestrelle e tre possenti contrafforti in pietra. A pochi passi dall’edificio ammirerai il compendio formato dall’antico convento dei frati minori e dalla chiesa di San Francesco. Gli ambienti del convento si dispongono attorno a un ampio e caratteristico chiostro: in alcuni di essi potrai osservare affreschi con scene agiografiche e della via crucis. Oggi la struttura è sede di eventi culturali.
L’importanza storica di Mandas, il cui territorio divenne ducato nel XVII secolo, è testimoniata dai palazzi del centro, dallo splendore degli arredi della parrochiale di San Giacomo e dal patrimonio etnografico esposto nel museo is Lollas de aiaiusu, ospitato in una dimora nobiliare settecentesca. Le parole di ammirazione che David Herbert Lawrence dedicò al borgo nel suo Sea and Sardinia del 1921 riecheggiano lungo la tratta del Trenino Verde, in particolare nel paesaggio di colline coltivate, gole e pareti rocciose, attorno alla stazione ferroviaria, la stessa visitata un secolo fa dallo scrittore inglese nel suo viaggio da sud a nord dell’Isola.