Sorse in epoca romana dove oggi risiede la parte alta dell’abitato, a Funtana e susu, lungo il tracciato della strada da Usellus a Forum Traiani (Fordongianus), tuttora indicata come is Romanaius. Siamanna è un paesino di circa 800 abitanti, a 15 chilometri da Oristano, arroccato ai piedi del monte Grighine, da cui prende nome il territorio ai confini tra Campidano settentrionale e i territori storici del Barigadu e dell’alta Marmilla. Il nome stesso deriva da s’ia, ossia ‘la via’, con riferimento alla strada romana. Ad essa è aggiunto l’aggettivo manna (grande), in contrapposizione al vicino e minore centro di Siapiccia, cioè ‘via piccola’, col quale Siamanna fu unito amministrativamente dal 1947 al 1975. Poi divennero due Comuni a sé stanti.
Il centro storico è ben curato con architetture rurali campidanesi: case basse con cortili ampi e strade strette. Al centro sorge la parrocchiale di Santa Lucia, il cui impianto originario trinavato - ampia navata centrale e due laterali - di stile romanico-pisano risaliva al 1512. Nella prima metà del Novecento, ormai in rovina, fu abbattuto e fu edificata una nuova chiesa. Rimase in piedi solo il campanile del 1745, all’epoca del marchesato d’Arcais. La patrona è celebrata il 21 e 22 agosto, con due eventi molto sentiti dalla comunità, il palio de su pannu – drappo di broccato o damasco, un tempo premio della corsa - e la sagra dei prodotti tipici. Protagonisti sono pane siamannese, uva, formaggi e ricotta, tipici di un borgo basato su allevamento e coltivazione di cereali, frutteti, oliveti e vitigni. Durante la sagra le massaie cucinano i ravioli secondo ricette tradizionali e li offrono in degustazione. I festeggiamenti religiosi si ripetono il 12 e 13 dicembre con falò e processione. Da visitare, su una collina a circa due chilometri dal paese, la chiesetta di San Giovanni, forse costruita nel XVI secolo e poi oggetto di vari restauri. Il santo è festeggiato a fine giugno con cena, musica e balli tradizionali. Accanto sorge il nuraghe omonimo, il più importante dei nove che cingono l’abitato e che precedettero di vari secoli prima il passaggio punico, poi la cospicua ‘romanizzazione’. Gli altri nuraghi sono Auredda, Concu, Crogana, Curreli, monte Qua Sigu, Paba de Soli, Pajolu, Pitzu Cau e Santa Vittoria.
Il Grighine sfiora i 700 metri e domina il fertile territorio di Siamanna, solcato da vallate e attraversato dal fiume Mannu. Il monte è un’isola paleozoica nata 500 milioni di anni fa. Sulle pendici affiorano rocce basaltiche e granitiche erose dal vento, alternate a macchia mediterranea, a tratti impenetrabile, con ‘sprazzi’ di lecci secolari e sughere, come a sa Cora e is ottus e a su Sruesciu Nieddu. Nei secoli scorsi rifugio di banditi, oggi il monte ospita un imponente parco eolico.