Le domus de Janas Chirisconis a evocare il Neolitico finale (IV-III millennio a.C.), il protonuraghe Seneghe per scoprire l’età del Rame (2400-1800 a.C.), il nuraghe Nuraddeo a ‘raccontare’ l’età del Bronzo (XIV-X secolo a.C.), la casa-museo Tiu Virgiliu per documentarsi su usi e costumi agropastorali della Planargia e lo stagno di Pischina ‘e Paule per ammirare la natura selvaggia attorno ai monumenti preistorici: il parco archeologico di Suni ti farà esplorare eredità del passato e paesaggi, conoscere comunità e tradizioni, attraverso itinerari nel territorio del piccolo centro a dieci chilometri da Bosa.
Il percorso parte in località Badu ‘e crabolu, dalla necropoli prenuragica Chirisconis, composta da dodici domus, per un totale di 21 cellette, scavate in un affioramento roccioso che domina la valle del riu Mannu. Le tombe ipogeiche presentano accessi a vestibolo e pareti con tracce di pittura color ocra. Procedendo in ‘senso temporale’, visiterai il Seneghe, che domina da una sporgenza la valle di Modolo: è un perfetto esempio di protonuraghe, attraversato in senso longitudinale da un corridoio rettilineo lungo 15 metri, coperto da undici lastroni. Nella parete destra del corridoio si succedono tre grandi nicchie. La torre è alta oltre sei metri, costruita con grandi blocchi appena sbozzati. Eccezionalmente rispetto ad altri nuraghi ‘a corridoio’, l’interno era illuminato da feritoie e presenta un vano scala.
Al centro dell’altopiano di Pedrasenta, a 350 metri d’altezza, si erge maestoso il Nuraddeo, l’unico nuraghe di tipo complesso di Suni. La torre centrale (mastio) e più antica, perfettamente conservata, è composta da 27 filari che si innalzano più di 14 metri. Le due camere interne sono coperte a tholos: i blocchi di basalto vanno rimpicciolendosi man mano che si sale. Il mastio è circondato da un bastione a tre torri raccordate da cortine rettilinee, che racchiudono un cortile pentagonale. Si pensa che il Nuraddeo fosse centro di vari nuraghi. Nell’altopiano c’è anche Pischina ‘e Paule, zona umida caratterizzata da macchia mediterranea e steppa, habitat di uccelli acquatici rari. Dopo aver perlustrato i dintorni di Suni, la visita si conclude nel rione Mesu ‘e Idda, centro storico del paese, dove sorge la casa museo Tiu Virgiliu, testimone vivente della cultura planargese di XIX e XX secolo. La dimora ha conservato l’antica architettura, oltre a manufatti e macchinari legati ad attività artigianali e agropastorali. Si snoda su due piani: nel piano terra troverai molino e frantoio ancora funzionanti e botteghe artigiane. Il piano superiore, su palattu, era destinato a vita familiare e attività femminili, in particolare la tessitura a telaio. Arredi e corredi sono dei primi del Novecento. I vari ambienti sono arricchiti da mostre: una fotografica racconta i siti archeologici di Suni, in altre esposizioni ammirerai panificazione, abiti tradizionali, strumenti musicali e giocattoli di un tempo. Il museo è vicino a chiesa di san Pancrazio (XV secolo) e parrocchiale di santa Maria della neve, attorno alle quali si sviluppa il paese, nato, secondo leggenda, da sa Idda ezza (paese vecchio), dove sono emersi altri resti nuragici, tra cui la tomba di Giganti di Chighentolu.