Al confine settentrionale della Costa Verde, nel territorio di Arbus, i lunghissimi arenili di sabbia fine e dorata lasciano spazio a insenature nascoste, modellate dal vento e dal mare, con fondali mozzafiato. Qui, dove gli scogli si fondono con lingue di sabbia creando piscine naturali, splende s’Enna ‘e s’Arca, deliziosa cala rocciosa confinante a nord col poligono militare di Capo Frasca, mentre a sud iniziano i tratti sabbiosi, a partire dalla splendida is Arenas s’Acqua ‘e s’Ollastu (le sabbie dell’acqua e dell’olivastro), comunemente nota come Sabbie d’oro di Pistis. Mentre sullo sfondo della baia si staglia la guglia basaltica di punta s’Achivioni, testimonianza di attività vulcaniche di milioni di anni fa. Per circa 60 anni, s’Enna ‘e ‘s’Arca è stata interdetta all’accesso di residenti e visitatori, oggi, oltre all’insenatura, sono accessibili anche la cosiddetta ‘spiaggetta della Nato’, una piccola distesa di sabbia che spezza la continuità della scogliera, e un porticciolo all’interno della base militare.
La costa, rocciosa e frastagliata, è caratterizzata da basalti e arenarie lavorati da flutti marini, salsedine e venti in forme fantasiose e pittoresche. Le acque sono limpidissime con tonalità verde smeraldo, blu intenso e cobalto. I fondali, resi ancora più belli dall’alternanza delle rocce, sono habitat di tantissimi pesci, paradiso dello snorkeling e della pesca subacquea: sarà facile imbattersi in enormi ricciole, saraghi, orate, spigole, dentici, tracine, donzelle pavonine e tanti altri. Un’infinità di prelibati ricci marini popolano gli scogli. Fuori dall’acqua il paesaggio è lunare, i toni scuri, tra rossastro e bruno, regalano un fascino particolare alla cala. Attorno domina la profumata macchia mediterranea.
Arenaria e basalto locali erano usati un tempo come materiale di costruzione, oggi sono motivo di interesse per geologi e visitatori. In particolare l’arenaria è stata una risorsa già nell’Antichità, come testimonia una cava punico-romana che vedrai all’ingresso di Pistis, villaggio turistico sorto negli anni Ottanta del XX secolo. Le estrazioni hanno reso il paesaggio ancora più particolare con regolari incisioni fatte dall’uomo che si avvicendano a quelle irregolari della natura. L’area è stata di interesse strategico da epoca preistorica all’età contemporanea: vi sono dislocati nuraghi e torri d’avvistamento. Con l’arenaria della cava gli spagnoli, a fine XVI secolo, eressero la torre di Flumentorgiu, che svetta a Torre dei Corsari. Mentre un faro della Marina militare domina Capo Frasca.
Con la piana di Sant’Antonio di Santadi e il promontorio di Capo Frasca, s’Ena e s’Arca forma una penisola che chiude a sud il golfo di Oristano e segna l’inizio della Costa Verde. La prima spiaggia è le Sabbie d’Oro di Pistis: quasi due chilometri di imponenti dune di sabbia fine, ‘mosse’ dal maestrale, che da una parte degradano nel mare cristallino, dall’altra penetrano l’entroterra fino a farsi avvolgere dalla macchia mediterranea: cisti, corbezzoli, olivastri e ginepri contorti, uno divenuto dimora dal poeta Tziu Efisiu Sanna. Le dune arrivano fino a Torre dei Corsari, la cui distesa di sabbia è un altro magnifico ‘piccolo Sahara’. Il paesaggio spettacolare e selvaggio della costa arburese prosegue anche a Funtanazza, Portu Maga e Marina di Arbus, e nelle due ‘perle’ incontrastate della Costa Verde, il ‘deserto’ di Piscinas e la spiaggia ‘parlante’ di Scivu.