Fu sede vescovile per tre secoli, dal 1213, data di inizio lavori di realizzazione, al 1503, anno di trasferimento della diocesi a Iglesias. L’ex cattedrale di Tratalias, intitolata in epoca catalano-aragonese alla Madonna di Monserrat, sorge al centro di un borgo disabitato, nucleo originario del paese sulcitano. È uno splendido gioiello d’arte romanica, che presenta caratteristiche architettoniche uniche nel panorama isolano. Due iscrizioni, conservate all’interno dell’edificio, segnano inizio e fine (1213 e 1282) dei lavori di costruzione della cattedrale. La sua storia si lega alle vicende della diocesi di Sulci: il vescovo si trasferì a Tratalias dopo l’abbandono di Sant’Antioco, per le continue invasioni saracene.
La chiesa di santa Maria conserva uno stile architettonico tardo-romanico che preannuncia l’arrivo del gotico: è lunga trenta metri, larga 13 e alta 12 circa, realizzata in pietra sedimentaria e vulcanica. L’interno è a pianta rettangolare, diviso in tre navate da arcate a tutto sesto impostate su pilastri quadrangolari sagomati. L’abside orientata a nord-ovest è semicircolare. La copertura è a capriate lignee. Le scale, esterne e interne, cariche di valore simbolico, rappresentano un unicum architettonico. La luce penetra da varie monofore laterali, rosone in facciata e bifora aperta sopra l’abside. Nella navata sinistra ammirerai un retablo del 1596, raffigurante la Madonna in trono fra i due san Giovanni, battista ed evangelista.
La facciata si articola in due ordini. Quello inferiore è tripartito e presenta specchi laterali lisci, decorati solo da una losanga (atro dettaglio originale). Al centro c’è il portale, architravato e sormontato da un arco a tutto sesto. Il secondo ordine è sormontato da un timpano. Facciata, pareti laterali e abside sono decorati da archetti pensili. Particolari sono le sculture sui capitelli del portale meridionale, di derivazione pisana, e il bassorilievo raffigurante due leoni sull’architrave del portale a nord. Un frontone forato da una luce a croce conclude il prospetto absidale.
Visiterai la chiesa unitamente al museo del territorio trataliese, che sorge nella stessa piazza ed espone immagini e ricostruzione della Tratalias antica: l’ex cattedrale sorge al centro di ciò che rimane della villa medievale di Tatalia, abbandonata nel secondo XX secolo, in seguito a infiltrazioni e cedimenti del terreno dopo la formazione dell’invaso di Monte Pranu. Il paese fu rifondato poco distante. Del fiorente borgo antico, centro fondamentale del Sulcis nei secoli in cui fu diocesi, si conservano poche case con impianto originario, oggi ristrutturate.