Uno dei più affascinanti esempi di chiesa romanica campestre dell’Isola, caratterizzato da un’elegante bicromia, con incise nei suoi conci le tracce di una devozione secolare. La chiesa di Santa Maria Maddalena sorge pochi chilometri a ovest di Chiaramonti, in aperta campagna. Le sue origini sono documentate: nel 1205 il titolo fu donato da una nobildonna del giudicato di Torres ai monaci camaldolesi, con l’obiettivo di impiantare un monastero. Il santuario fu con tutta probabilità anche parrocchia del villaggio medioevale di Orrìa Pithinna, un tempo florido, oggi scomparso. La costruzione terminò tra 1323 e 1335 – come indicano iscrizioni presenti all'interno e in facciata – quando fu ampliata l’aula e si costruirono le cappelle laterali, trasformando la pianta da longitudinale a croce commissa con transetto.
All’esterno risalta immediatamente l’uso di materiali diversi, trachite rossa e arenaria bianca, che danno alla chiesa l’aspetto bicromo tipico di numerosi santuari romanici del nord della Sardegna. La facciata è semplice, decorata da nove archetti che seguono la linea degli spioventi del tetto e proseguono nelle fiancate. Sopra il portale si trova una finestra cruciforme. Altre monofore si aprono nei lati, nella parete est dei bracci del transetto e nell’abside. L’iscrizione della facciata, in caratteri gotici, menziona l'autore dei lavori del 1335 e il priore reggente all’epoca. A proposito di iscrizioni, ti incuriosirà osservare l’ingresso tamponato del braccio meridionale: in un blocco di arenaria, usato come stipite, compare un’epigrafe, con un riferimento al sepolcro di un santo denominato Autedus, secondo alcuni custodito dentro la chiesa. L’identificazione di questa figura rimane avvolta dal mistero: il nome non sembra comparire in alcuna fonte agiografica. Altri conci contengono graffiti e ‘orme del pellegrino’, ovvero segni lasciati nel corso dei secoli dai fedeli che si recavano in pellegrinaggio al santuario. L’aula è a navata unica con volta a botte, tra gli arredi osserverai il simulacro della santa titolare conservato in una teca dietro l’altare.
Chiaramonti è uno dei borghi autentici d’Italia. Lo ‘sorvegliano’ dall’alto le rovine del castello dei Doria, fortezza medioevale eretta dalla potente famiglia ligure per sorvegliare i possedimenti nell’Anglona. I suoi ruderi sono una suggestiva location per spettacoli e concerti: ogni anno vi fa tappa il festival Musica sulle Bocche.