La piazzetta del porto turistico di Villasimius torna anche quest’anno a essere il palcoscenico del Festival della Marina di Villasimius, organizzato dall’Associazione MARINEDICULTURA, con il Patrocinio del Comune di Villasimius, a cui quest’anno si aggiunge quello della Regione Sardegna.
Si parte sabato 13 luglio con Paolo Sorrentino. Il Sorrentino scrittore, che non parlerà solo del suo cinema, un cinema dove la scrittura conta molto, del resto, ma che per una volta lascerà il proscenio ai suoi libri – bellissimi – in un dialogo con la direttrice del Festival.
Venerdì 19 luglio è la volta di Sandro Veronesi (due Strega, un Campiello, e svariati altri premi).
Domenica 21 luglio la rassegna è tra le prime in Italia a ospitare la vincitrice o il vincitore del Premio Strega 2024, che assegnato poche settimane prima della rassegna simese.
Sabato 27 luglio, protagonisti della serata Alessandro Borghi e Luca Marinelli, due attori David di Donatello.
Domenica 28 luglio si rende omaggio alla Sardegna, da sempre madre di grandi autori (da Grazia Deledda a Giuseppe Dessì, per fare alcuni nomi), in una conversazione tra Milena Agus e Alessandro De Roma, che ci proporranno un viaggio attraverso i libri della loro formazione.
Sabato 3 agosto il premio Campiello 2016 Simona Vinci è protagonista di una conversazione con Giordano Meacci (finalista allo Strega 2016, e vincitore di numerosi premi tra cui il Flaiano nel 2018).
Infine, la rassegna si ricollega nel titolo – La grande bellezza – all’incontro che l’aveva aperta. Domenica 4 agosto Dori Ghezzi ripercorre le tappe della sua attività di cantante da solista e in coppia con Wess e racconta una sua privatissima storia della musica, insieme al suo amore per Fabrizio De André e la Sardegna, in un dialogo con Valentina Bellè.
Il Festival, nato da un’idea di Luigi Ferrara e organizzato in collaborazione con Ornella Bramani, da quest’anno si avvale della direzione artistica di Francesca Serafini scrittrice, sceneggiatrice e giurata in numerosi premi, tra cui dall’edizione 2024, per restare in Sardegna, il Giuseppe Dessì.