Un paesaggio primordiale e incantato, modellato dalla forza della natura, con falesie, labirinti, pinnacoli e grotte coperti da boschi e attraversati da corsi d’acqua pura. Lo ammirerai percorrendo il sentiero is Breccas, all’interno della foresta Corongia, nel territorio di Gadoni. I percorsi si snodano lungo un altopiano che sovrasta la valle del Flumendosa, dove vento e acqua si sono divertiti a scavare la roccia scistosa e calcarea, ‘disegnando’ ambienti dal fascino ancestrale. Come is breccas, particolari formazioni rocciose che formano piccoli ‘tacchi’, e in mezzo ai quali ti sembrerà di essere dentro un labirinto, anche grazie ai passaggi sottoroccia e alle scale nascoste. Attraversando la foresta potrai osservare lecci, tassi, roverelle, ginepri, esemplari a basso fusto come corbezzoli, eriche e lentischi, nonché specie floreali come peonie e orchidee selvatiche. Nel mezzo, scenari magici, come il pinnacolo su Campanili – i gadonesi lo chiamano su Campalini – una guglia ‘rovesciata’ che si innalza per 84 metri, con la particolarità di essere più sottile alla base rispetto alla sua cima.
La osserverai da un punto panoramico dal quale lo sguardo domina su tutta la valle del Flumendosa. I fenomeni naturali che hanno creato ‘il campanile’, hanno modellato anche le pareti a precipizio di Lattinazzu, alte fino a cento metri. Non mancano cavità e anfratti: su Disterru ‘e Luritta è una voragine circolare del diametro di dieci metri. La grotta sa Corongia è celebre per avere ospitato sul finire del XIX secolo uno dei banditi più feroci del territorio, Michele Moro, detto Torracorte, durante la sua latitanza. Volte alte fino a 70 metri caratterizzano gli antri delle Gruttas Albas, mentre nella grutta de Perdu, ‘decorata’ da stalattiti e stalagmiti, si nasconde un laghetto, alimentato da una cascatella che genera una sorta di pioggerella davanti all’ingresso, in maniera molto simile alla più celebre – e poco distante – cascata sa Stiddiosa.
I sentieri che attraversano l’altopiano e la foresta di Corongia sono adatti agli appassionati di trekking e hiking e sono percorribili anche in mountain bike. In località Bauzzoni troverai un’area di sosta attrezzata per i picnic. Di tanto in tanto noterai resti di antiche carbonaie, forse le uniche tracce della presenza dell’uomo in un paesaggio altrimenti incontaminato. Per trovare, invece, una testimonianza diretta dello sfruttamento delle risorse naturali basterà percorrere pochi chilometri in direzione nord. Qui troverai le strutture della miniera di Funtana Raminosa, complesso di archeologia industriale incluso nel parco geominerario storico e ambientale della Sardegna. Conosciuto fin dall’età nuragica, il giacimento di rame è oggi un museo a cielo aperto e nel sottosuolo, circondato da un paesaggio fiabesco. Visiterai la laveria e parte delle gallerie, ammirerai macchinari per l’epoca rivoluzionari e ben conservati, ascoltando racconti di secoli di storia mineraria.