Si adagia nel lembo più meridionale del Campidano, vicino al parco di Molentargius-Saline, all’interno della città metropolitana di Cagliari. Monserrato è una città di ventimila abitanti, il cui abitato, tramite la municipalità di Pirri, è unito senza soluzione di continuità con quello del capoluogo, da cui si è resa indipendente con referendum nel 1991. In sardo è nota come Pauli (palude), nome già medioevale. Fu poi Paùli Pirri. Nel 1881 divenne Paùli Monserrato e sette anni più tardi, con regio decreto, Monserrato, da ricondurre alla Madonna di Montserrat.
Il centro storico è caratterizzato da strette vie su cui si affacciano tipiche case campidanesi in ladiri (mattoni crudi di fango) con loggiati spagnoleggianti e portali in legno. È viva la tradizione vitivinicola, testimoniata anche dalla Sagra della vendemmia, a fine settembre. La sua cantina sociale è la più antica della Sardegna (1924): vi si producono nuragus, monica, moscato e nasco. Da fine XX secolo è stato notevole lo sviluppo edilizio, con nuovi e moderni quartieri. Lungo la strada per Sestu è sorta la Cittadella universitaria, vasto complesso collegato alla città dal ponte ‘strallato’ sulla statale 554, unico nell’Isola. All’interno della cittadella c’è il museo sardo di antropologia ed etnografia. L’altra esposizione principale è il museo delle Ferrovie della Sardegna, dedicato a materiale di costruzione e funzionamento di linee ferroviarie e stazioni storiche, con un’area dove sono custodite antiche locomotive a vapore e carrozze d’epoca. Anche convogli del Trenino Verde, servizio turistico che parte da Monserrato verso Mandas e Isili.
In centro ammirerai la parrocchiale di Sant’Ambrogio (festeggiato il 7 dicembre), di architettura tardogotico-catalana, costruita tra fine XV e inizio XVI secolo. L’interno è oggi a tre navate, in origine a una, quella centrale ampia e alta, composta da pilastri che si uniscono in archi a ogiva. Le navate laterali sono coperte a botte con sei cappelle per lato. Sull’altare maggiore in legno dorato e marmo policromo (1705) sono scolpite in bassorilievo scene di vita contadina e simboli cristiani. Il fonte battesimale è opera di artigiani catalani del secondo XV secolo. Particolare e unica in Sardegna è la conformazione dei contrafforti diagonali della facciata. Le prime notizie sulla chiesa di Santa Maria de Pauli risalgono al XII secolo. La sua pianta a croce greca è sormontata da una cupola ottocentesca. Viene aperta solo a settembre per celebrare la Vergine di Montserrat, poco prima dei rituali della vendemmia. Custodisce opere dell’artista Gianni Argiolas, fra cui il ‘Dipinto della Processione’. Altro illustre monserratino è il pittore Cesare Cabras (1886-1968), i cui dipinti sono in mostra all’interno del palazzo comunale. Tra le tradizioni monserratine spicca il lussuoso abito tradizionale femminile.