Un tempo borgo di pescatori, oggi rinomata località balneare. San Giovanni, frazione di Cabras a sud della penisola del Sinis tutelata dall’area marina, si trova lungo la strada che conduce all’antica città di Tharros e, più a sud, allo scenografico capo San Marco. La spiaggia si estende per circa due chilometri fra la colonia fenicio-punica (poi romana) e Funtana Meiga, con un parcheggio adatto anche ai camper. Si affaccia su un mare cristallino con fondale ricco di specie ittiche e flora marina, paradiso per diving, snorkeling e pesca subacquea. Venti costanti contribuiscono a renderlo meta di appassionati di surf.
Il paesaggio di dune di sabbia è inframmezzato da rocce di arenaria e basalto e dalla suggestiva torre spagnola, intitolata a san Giovanni e costruita da Filippo II tra 1580 e 1610 per far fronte alle incursioni piratesche. Si erge a 500 metri dall’arenile e si raggiunge passeggiando lungo una poco impegnativa salita.
Prima di diventare centro turistico molto apprezzato, San Giovanni di Sinis era un villaggio di pescatori, famoso per caratteristiche capanne di giunco, che fino alla seconda guerra mondiale si allineavano l’una accanto all’altra sulla costa oristanese. Oggi è un paesello con bar, ristoranti e strutture ricettive, animato d’estate. Nella piazza centrale si trova una piccola chiesa paleocristiana, risalente al V secolo, in principio a croce greca e in seguito restaurata a croce latina.
Nel territorio di Cabras, a est di Tharros c’è la spiaggia di mare Morto, tranquillo approdo per imbarcazioni da diporto, mentre a ovest si stende un chilometro di rocce. Nei 30 chilometri di costa dell’area protetta, che comprende anche l’isola di Mal di Ventre, si immergono nel mare turchese spiagge di finissimi granelli di quarzo, le tre meraviglie di Is Arutas, Maimoni e Mari Ermi. Lungo la strada per Is Arutas, potrai dare un tocco diverso alla vacanza, passando per San Salvatore di Sinis, scenario di film western e meta della processione della Corsa degli Scalzi. Spostandosi da falesie e dune di sabbia verso l’entroterra ecco le lagune: lo stagno di Cabras e Mistras, punti di sosta per gli amanti del birdwatching. In città è imperdibile una visita al Civico museo archeologico, dove è custodita parte della più grande scoperta archeologica di fine XX secolo nel Mediterraneo: le statue di pietra dei Giganti di Mont’e Prama, simbolo identitario della Sardegna.