È chiesa ‘madre’ dell’arcidiocesi arborense. La cattedrale di santa Maria Assunta, elevata da Pio XII a rango di basilica minore, è il duomo di Oristano. Sorse su una struttura paleobizantina e su sepolture bizantine (VI-VII secolo), emerse nel sagrato della chiesa. Secondo la tradizione, nel 1070, la capitale del giudicato d’Arborea fu trasferita da Tharros a Oristano. Qualche decennio dopo (1131) è documentata, già come cattedrale, l’ecclesia sanctae Mariae de Orestano. I 16 fusti di marmo custoditi nel seminario tridentino, che si affaccia nel cortile del duomo di fronte alla chiesa della Santissima Trinità (XVIII-XIX secolo), fanno ipotizzare che l’originario impianto romanico di santa Maria (XI-XII secolo) avesse tre navate: forse otto colonne per parte dividevano l’aula. Nel primo trentennio del XIII secolo la chiesa fu ‘rivisitata’ e a metà del XIV fu aggiunto il transetto con quattro cappelle in stile gotico-italiano, tra cui quella della Madonna del Rimedio, oggi tra i pochissimi elementi originari superstiti.
I lavori risparmiarono anche l’archivietto, realizzato nel 1626 come cappella presbiteriale, opera in cui convivono armoniosamente tradizione tardogotica e classicismo rinascimentale. Al XIX secolo risalgono i due ‘cappelloni neoclassici’, di san Luigi Gonzaga e san Giovanni Nepomuceno, nelle testate del transetto, ornati da sculture di Andrea Galassi. L’interno è eterogeneo: eleganti schemi barocchi si alternano a forme neoclassiche, fino al gusto contemporaneo. Su un’unica ampia navata voltata a botte si aprono tre cappelle per lato. L’abside è rettangolare. Il presbiterio è rialzato e chiuso da una balaustra marmorea con due leoni alla base della scala d’accesso. Innumerevoli opere d’arte arricchiscono il tempio: la statua lignea dell’Annunziata e quella marmorea della Madonna del Rimedio (XIV secolo), l’altare barocco e il retablo in legno policromo (XVIII secolo), la tela tonda raffigurante l’Assunta e due rettangolari del Marghinotti (Adorazione dei Magi e Ultima cena). Il tesoro del duomo comprende anche argenteria, paramenti sacri e corali miniati. L’esterno è una sovrapposizione di stili. Sul lato sinistro si erge il campanile a pianta ottagonale, coperto da una piccola cupola ‘a cipolla’, rivestita in maiolica.
A partire dal duomo visiterai il centro storico, dove a carnevale va in scena la celebre Sartiglia. Protagonista delle vicende sarde dall’XI secolo, Oristano era protetta da mura e fortificazioni, come la maestosa torre di Mariano. Ammirerai edifici di pregio, come palazzo Corrias Carta, il palazzo arcivescovile e le chiese, neoclassica di san Francesco e gotica di santa Chiara. Da non perdere monumento della giudicessa Eleonora e l’Antiquarium arborense.