C’è un luogo surreale in Sardegna, dalla bellezza primordiale e fermo nel tempo, un paesaggio ‘lunare’, solitario e selvaggio, pervaso dal profumo di elicriso, ginepro e mirto, con maestosi massi che vento e mare hanno levigato e plasmato in forme originali e insolite, simili a sculture. Cala Grande, ribattezzata ‘Valle della Luna’, è una valle che degrada fino al mare, incastonata tra due costoni granitici, dove compaiono meravigliose calette con acque turchesi che contrastano i colori dorati delle rocce e il verde della macchia mediterranea. La distesa rettilinea di 500 metri sorge nella parte occidentale di Capo Testa, a quattro chilometri da Santa Teresa Gallura, magico scenario a fine luglio del festival Musiche sulle Bocche. L’accesso non agevole la rende poco affollata. Superato l’istmo del promontorio, girerai a sinistra fino a raggiungere un piccolo piazzale. Lasciata l’auto, affronterai un sentiero stretto e tortuoso di 700 metri: la fatica sarà ripagata dallo spettacolo.
Il fascino etereo deriva dalla conformazione del luogo: in realtà Cala Grande è suddivisa in sette piccole valli da mura di roccia. La prima è stretta e lunga, corre fino a uno spiazzo che dà direttamente sul mare. Vedrai segnali incisi e dipinti installati dalla comunità hippy che abita la valle. Qui troverai la prima delle tre cale principali, cala de l’ea (dell’acqua), un ‘fazzoletto’ di sabbia che prende nome da una sorgente vicina. Procedendo a sinistra, lungo un agevole sentiero, raggiungerai seconda e terza valle. Un promontorio separa l’Ea dalla cala di mezzu, dominata dalla ‘roccia del dinosauro’ e sormontata da punta La Turri, comunemente detta ‘il teschio’, il più alto (128 metri) tra i massi attorno. Lungo la sua ‘parete della luna’ si diramano vari percorsi di free climbing. Continuando lungo il sentiero, si apre la meravigliosa ‘cala grande’ che ha dato nome all’intera valle. È un angolo solitario di paradiso con fondale profondo, meta di immersioni. La quarta e la quinta valle sono a est, in direzione di Capo Testa; sesta e settima sono le più occidentali.
L’erosione millenaria ha generato nelle valli varie grotte dalle forme stravaganti, divenute da fine anni Sessanta del XX secolo dimore di una comunità di hippy che scelse di vivere a contatto con la natura, lontano dalla frenesia cittadina. Ribattezzarono l’oasi prendendo ispirazione da chiarore intenso e aspetto suggestivo dei graniti rischiarati dalla luce lunare. Oggi Valle della Luna è il nome più diffuso. Viaggiatori di tutto il mondo la frequentano: artisti, musicisti e persone in cerca di benessere e serenità, attratti da atmosfera magica ed energie ‘oscure’ ricercate dagli appassionati di meditazione.
La ‘valle’ è uno dei simboli della lunga e splendida costa di Santa Teresa, borgo issato sul promontorio più settentrionale dell’Isola. Prima di arrivare alla ‘valle’ potrai fare sosta nell’istmo di Capo Testa, lingua di sabbia bianca e fine che forma la ‘spiaggia dei due mari’: a occidente Rena di Ponente, a oriente Rena di Levante. Alla prima segue la baia di santa Reparata, che ospita calette e ruderi romani, (forse) della colonia di Tibula. Da Rena di Levante passerai alla spiaggia di zia Culumba. In direzione del faro di Capo Testa giungerai alla riservata Cala Spinosa. Lungo la provinciale 90 per Castelsardo, ecco l’accattivante Lu Pultiddolu e poi l’immensa distesa di Rena Majori, nel territorio di Aglientu. A pochi passi dal centro di Santa Teresa potrai goderti i colori abbaglianti di Rena Bianca, spiaggia cittadina che ti apparirà dall’alto della piazza principale: 700 metri di sabbia soffice e bianchissima con riflessi rosa in riva. Protetta da promontori, su quello a est si erge la cinquecentesca torre di Longosardo. Alle sue acque limpidissime, dalle tonalità verdi, turchesi e azzurre, è assegnata ogni anno la ‘Bandiera Blu’. A est dell’abitato ecco la pittoresca Cala Sanbuco, con fondale ideale per lo snorkeling, poi la suggestiva Cala Balcaccia e l’ampia e attrezzata La Marmorata. In direzione Palau troverai le piscine granitiche della Valle dell’Erica, tra cui La Licciola, poi la pace incantevole della Conca Verde e infine Porto Liscia, patria del windsurf: due chilometri di sabbia dorata sino alla foce del fiume Liscia.