Giunti al paese di Nughedu Santa Vittoria, dirigersi verso la chiesa parrocchiale di San Giacomo e proseguire lungo la via Regina Elena. percorsi circa 500 metri, subito dopo aver superato un abbeveratoio, si noteranno, nel pendio a destra della strada, gli affioramenti di roccia che ospitano le domus de janas. Il contesto ambientale La necropoli è scavata nel declivio di una collina trachitica, alla periferia di Nughedu Santa Vittoria, nel Barigadu, regione della Sardegna centrale. Descrizione Il complesso è oggi costituito da 5 ipogei, 4 raggruppati sul pendio della collina, il quinto situato a circa m 20 a S/SE, sul fronte di un blocco di roccia risparmiato dai lavori di cava. Fra le tombe si segnalano la tomba I e la tomba II. La tomba I mostra scolpite nella parete d'ingresso - al di sopra del portello che immette nell'ipogeo - e sul pilastro centrale della cella maggiore, due protomi complete dei loro attributi: corna (in stile curvilineo), orecchie, testa. le protomi sono rese nel primo caso a rilievo convesso e nel secondo a rilievo piatto. Le corna sono espanse, nella prima rappresentazione, in larghezza (alt. m 0,26. largh. m 0,54. h/la 0,4) e, nella seconda, in altezza (alt. m 0,26. largh. m 0,48. h/la 0,5). Non si esclude che queste differenze siano l'espressione di differenti razze animali. Il portale sormontato da corna ha una valenza magico-rituale: doveva segnare un passaggio purificatorio, iniziatico e propiziatorio. L'interesse della tomba II è costituito principalmente dalle sue decorazioni, eseguite con la tradizionale pittura rossa (presumibilmente ocra), simbolo del sangue e della rigenerazione, e riproducenti nella roccia le parti strutturali della "casa dei vivi". L'ipogeo, orientato a S/SE, presenta uno sviluppo longitudinale. È costituito da una cella principale "a" e da una cella "b", sulla cui parete O si apre il vano "c". La cella "a", subrettangolare (m 1,53 x 1,14, h m 0,98/0,92), forse preceduta in origine da un'anticella, è priva della parete d'ingresso. Pareti e soffitto sono piani. Il pavimento presenta al centro una cavità rotonda (diam. m 0,23, prof. m 0,25), forse la rappresentazione di un focolare. Sulla parete di fondo, di poco rialzato rispetto al pavimento, si apre il portello d'accesso alla cella "b". Il portello, rettangolare (m 0,50 x 0,68, spess. m 0,12), è ornato da un rincasso a cornice ribassato rispetto alla parete di m 0,08. Attorno ad esso si conservano tracce di intonaco dipinto di rosso. Il vano "b", quadrangolare (m 1,09 x 0,89), presenta pareti rettilinee. Il soffitto, spiovente verso l'esterno, passa da m 0,74 sul fondo a m 0,66 presso l'ingresso. Le pareti sono ornate con motivi architettonici dipinti in rosso: nella parete nord sono rappresentati tre semipilastri (h m 0,32/0,33 , largh. m 0,11. m 0,31, 0,11. m 0,31. 0,03) che definiscono altrettante nicchie prive di colore (largh. media m 0,21, h media m 0,35. m 0,32, 0,34. m 0,29, 0,09). Sulla parete E sono rappresentati due soli semipilastri (m 0,43/0,34 x 0,18. m 0,32/0,25 x 0,12) e due nicchie (m 0,46 x 0,34. m 0,18 x 0,27). Nella parete d'ingresso è presente un motivo a "polissoir" inciso in tempi recenti. Sulla parete s., rialzato rispetto al pavimento, si apre il portello d'accesso al vano "c". il portello è rettangolare con la soglia incisa da una scanalatura. Il vano "c". quadrangolare (m 1,09 x 0,72. h m 0,52/0,58), presenta spigoli arrotondati: il soffitto è piano. La necropoli è databile tra il Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.) e l'Eneolitico.