Sorge nel basso Campidano, a nord dello stagno di santa Gilla, in un territorio irrorato da vari corsi d’acqua. Assemini fu abitato sin dalla preistoria: nell’area montana di Fanebas ci sono tracce di civiltà nuragica. Necropoli di età punica e romana, invece, si trovano vicino a Is Tuvus e Porcili Isidori. Un documento del 1107 riporta il nome della villa giudicale di Arsemine, che induce a collocare la nascita del centro nel Medioevo. Risale, infatti, all’XI secolo l’impianto della chiesa bizantina di san Giovanni Battista, con pianta a croce greca, oggi nel centro storico. È del secondo XVI secolo, invece, la parrocchiale di san Pietro, mirabile esempio di architettura gotico-catalana. Attorno si dispongono gli assi viari del paese fatto di tipiche case campidanesi costruite con mattoni di fango e paglia (ladiri), caratterizzate da portali ad arco.
Assemini, celebre per la tradizione artigianale, è centro-pilota nella lavorazione della ceramica che l’ha qualificata a livello internazionale. Nel paese sono dislocati laboratori che producono manufatti di pregio. I metodi di lavorazione sono divulgati nella mostra-mercato dell’Artigianato. A proposito di esposizioni, in periferia, c’è il museo di storia naturale Aquilegia, dove ammirerai reperti paleontologici, botanici, geologici e zoologici dentro ricostruzioni di ambienti lagunare e montano. Il centro vanta anche una prelibata tradizione gastronomica: per esempio le panadas, strati di pasta contenenti carne d’agnello (o anguille) e patate.
Artigianato, cultura, cucina e anche uno splendido scenario paesaggistico. Insieme al territorio di vari Comuni confinanti, quello di Assemini si estende nell’oasi di Gùtturu Mannu, 35 mila ettari ricoperti di lecci, lentischi, oleandri, sughere, olivastri ed erica: una delle foreste più antiche del Mediterraneo. Ci potrai fare intense passeggiate tra specie animali come cervo, geotritone, astore e gatto selvatico. Il parco ospita aree di protezione faunistica, tra cui monte Arcosu, la più grande riserva WWF in Italia a tutela del cervo sardo. Nelle vicinanze troverai anche la miniera di san Leone, parte del parco Geominerario. Infine, non mancare una visita alla laguna di santa Gilla, paradiso del birdwatching. Per estensione e biodiversità è una delle aree palustri più importanti d’Europa, habitat di duecento specie di uccelli, 70 stanziali: aironi, anatre, barbagianni, cavalieri d’Italia, falchi, gabbiani, martin pescatori e, suo simbolo, i fenicotteri rosa.