C’è un posto in Sardegna dove la costa, prima bassa e dorata, si impenna in gigantesche falesie che si tuffano a picco nel blu del mare più puro. Dove la natura regna con il massimo dei poteri, conquistando con i suoi arbusti di macchia mediterranea vaste aree sfuggite al dominio dell’uomo, inebriando l’aria di profumi. Nella costa ovest la Sardegna mostra il lato meno conosciuto lontano dai villaggi e dalla movida.
Il silenzio si mescola al ruggito delle onde bianche che scorrono sul mare turchese. Nel cielo, le coreografie spettacolari dei fenicotteri rosa. Sulla terra la malinconica bellezza dei vecchi impianti minerari, arrossati dal tempo.
Oristano, dalle origini fenicie, rappresenta l’anima nobile di questa parte di Sardegna, con i suoi monumenti e le sue specialità enogastronomiche, come la Vernaccia. Il fascino di Oristano si manifesta nel torneo equestre de Sa Sartiglia, che si svolge ogni anno la domenica e l’ultimo martedì di carnevale. In quell’occasione, i complessi cerimoniali legati al torneo, rievocano il glorioso passato legato alle corporazioni storiche.
Visita la Penisola del Sinis, ricca di spiagge da sogno. Qui sorge l’affascinante e mitica area di Tharros, città fondata dai Fenici intorno all’ottavo secolo avanti Cristo, e poco a largo la piccola Isola di Mal di Ventre e lo Scoglio del Catalano, che insieme alla Penisola del Sinis formano l’Area marina protetta Sinis Mal di Ventre.
Cabras, il cui stagno è famoso per la varietà di uccelli acquatici che si riproducono fra i canneti, custodisce nel Museo archeologico comunale Giovanni Marongiu i famosi giganti di Mont’e Prama, le statue colosso più antiche del Mediterraneo, ed i reperti archeologici trovati a Tharros.
Lasciando per un attimo la costa, all’interno trovi la splendida Santu Lussurgiu, col suo centro storico dagli scorci suggestivi e lo spettacolo della chiesa di San Leonardo de Siete Fuentes, una chiesetta romanica impreziosita da sette rigogliose fontane. Le celebri Terme Romane di Fordongianus, risalenti al primo secolo dopo Cristo, sorgono sulle sponde del fiume Tirso. Le terme, fin dalla loro fondazione, sfruttano una fonte naturale che tutt’oggi sgorga ad una temperatura costante di 56 gradi e che continua ad essere impiegata per le sue proprietà curative.
Più a sud, lasciati rapire dalle gemme della Costa Verde: quasi 50 chilometri di ampie spiagge, calette rocciose, fondali bianchi e sabbia dorata, la cui particolarità sta nel silenzio e nella natura selvaggia che borda questi luoghi. Non perdere la spiaggia di Piscinas, l’unico deserto in Europa che, con le sue montagne di sabbia scolpite dal maestrale, tra gigli di mare e papaveri, può offrirti l’incomparabile visione del cervo sardo che all’alba si spinge fino al mare.
Di incomparabile fascino Buggerru, le miniere di Porto Flavia e di Montevecchio, i cui ruderi dei villaggi minerari ricordano scenari fantasma del lontano West. Non perdere la spiaggia di Masua, davanti alla quale si staglia il Pan di Zucchero, un faraglione calcareo alto 133 metri.
I paesaggi della Sardegna occidentale, col loro mare aperto e vasto, ti invitano all’esplorazione e alla contemplazione.