Il tempio è dedicato al santo africano che, secondo la tradizione dei goccius (canti litugici), era il fratello di sant’Antioco patrono della Sardegna. La chiesa di san Platano è una piccola edificio in stile romanico che sorge all’interno di un parco nella periferia di Villaspeciosa, centro agricolo lungo la statale 130 a metà strada tra Cagliari e Iglesias. Fu eretta nel primo quarto del XII secolo: un santuario sancti Platani risulta, nel 1141, tra i possedimenti dei monaci benedettini dell’abbazia di san Vittore di Marsiglia. A loro si deve la sua costruzione, che non a caso riflette caratteristiche proprie di maestranze francesi, oltre che quelle successive del romanico pisano. Nel corso dei secoli ha subito numerosi restauri che non ne hanno mutato l’impianto e l’inestimabile valore storico-artistico.
L’edificio, in pietra calcarea, si caratterizza per decorazioni a intarsio e spiccato cromatismo dovuto alla giustapposizione di inserti di marmo di spoglio e reimpiego, provenienti dal vicino sito di san Cromazio, prima romano, poi paleocristiano, principale e affascinante attrazione archeologica di Villaspeciosa. I motivi scolpiti sono spesso frutto di rivisitazioni ad hoc per essere impiegati in un tempio di Cristo. La facciata ‘a capanna’ è tripartita da lesene e sormontata da un campanile a vela. Negli specchi laterali si aprono due portali, uno sormontato da una monofora, mentre al centro è collocata una lastra marmorea (in origine un architrave di epoca romana) ‘riscolpita’ a intreccio in stile bizantino. Sopra di essa, un altro fregio romano: due ruote intarsiate geometricamente con ‘pezzi’ bianchi e neri. L’aula, rettangolare, è divisa in due navate chiuse da absidi semicircolari: altri rari casi analoghi sono Santa Maria di Sibiola a Serdiana e San Gemiliano di Sestu. Le navate sono separate da tre arcate a tutto sesto, sostenute da fusti di colonna con capitelli scolpiti, anch’esse ‘reimpiegate’, e da semipilastri. Anche le semicolonne delle absidi presentano capitelli classicheggianti. Sulle pareti si nota l’imposta delle originarie volte a botte, crollate nel XIV secolo e sostituite dall’attuale copertura lignea. L’altare è alla fine della navata sud, mentre in fondo a quella nord, spiccano le statue dei ‘fratelli’ Antioco e Platano. Potrai visitare l’interno del santuario a fine agosto, in occasione delle celebrazioni dei due santi, i cui culti hanno derivazione bizantina. Vita e ‘miracoli’ di san Platano sono ‘raccontati’ da un murale all’ingresso del paese. La festa si svolge in due giorni consecutivi, ultima domenica del mese e lunedì successivo: partendo dal bel piazzale davanti alla chiesa, si accompagnano in processione, tra goccius e suoni delle launeddas, i due simulacri. Nei giorni precedenti assisterai agli antichi rituali della sagra de s’abiu (dell’ontano).