Dal 1928 al 1946 fu frazione del vicino paese di Simaxis, che costituiva anche parte del suo nome: soltanto nel 1991 da Ollastra Simaxis divenne l’attuale Ollastra. È un piccolo centro agricolo di mille e 200 abitanti al confine tra Campidano di Oristano, da cui dista 16 chilometri, e rilievi dell’entroterra, attraversato in epoca romana dalla via Maxima. Il toponimo deriva da ollastu, ossia olivo selvatico, albero che ricopre un territorio particolarmente fertile, attraversato dal Tirso, il fiume più grande dell’Isola. La parte pianeggiante del territorio, grazie anche alla diga Santa Vittoria, è coltivata in gran parte a vigneti, agrumeti, carciofaie e orti. Alcuni terreni sono destinati a cereali. A nord-ovest gli olivastri sono stati sostituiti dagli ulivi, dai quali si ottiene olio di ottima qualità. A sud-ovest l’antica palude Arcais, bonificata, è coltivata a risaie. Conseguentemente l’economia è soprattutto agricola, anche se hanno spazio anche allevamento e artigianato con produzione di tappeti e cestini. Tra le specialità spiccano vernaccia, dolci alle mandorle e formaggio.