Vicine e coeve, eppure diverse, sia per sviluppo architettonico sia per decorazioni: accanto a temi preistorici ‘classici’ se ne aggiungono altri avvolti da un’aura di sacralità. Le necropoli di Corongiu e di s’Acqua Salida – nota anche come Pranu Efis, dal nome della località in cui sorge – si trovano poco a nord dell’abitato di Pimentel, distanti l’una dall’altra appena un chilometro. Scavate in banchi di arenaria, risalgono al Neolitico finale, tra IV e III millennio a.C., ma è probabile che il loro uso proseguì almeno fino al Bronzo antico (XVIII-XVI secolo a.C.). Provenendo dal paese incontrerai per prime le domus de Janas di Corongiu. Ne sono state individuate due, distanti fra loro poche decine di metri, ma solamente una - quella a est - è decorata. È costituita da un pozzetto di accesso, un’anticella e cella principale.
Ti sorprenderà la decorazione incisa e dipinta di rosso che compare nella parete d’ingresso della cella, sopra e ai lati del portello. Al centro del fregio superiore c’è un elemento verticale che si sviluppa verso l’alto in due spirali: è stato interpretato come la stilizzazione di un viso – con naso e occhi – di una divinità, forse la Dea madre. Altre spirali, doppi cerchi e figure a ‘barca’ appaiono ai lati del portello e della decorazione superiore.
Proseguendo verso nord incontrerai i due nuclei che compongono la necropoli di s’Acqua Salida, posti 150 metri l’uno dall’altro. Le domus numerate da I a IV appartengono al primo nucleo. La loro tipologia è mista: a pozzetto e a sviluppo orizzontale; mentre le restanti tre tombe sono tutte a pozzetto. Nella tomba I noterai varie fasi costruttive: in origine era a pozzetto, successivamente fu realizzato un lungo corridoio di accesso e si ingrandì la cella, annettendo tre piccoli ambienti pertinenti a una vicina sepoltura. L’anticella presenta tracce di pitture in ocra rossa. La tomba II conserva tracce di due pilastri che reggevano il soffitto, oggi in parte crollato, mentre nel pavimento si conserva una vasca con coppelle. Anche qui ci sono tracce di pittura, con raffigurazioni di protomi taurine. La cella della tomba IV è circolare, a imitazione di una capanna abitativa: compaiono, infatti, decorazioni che ricordano strutture delle abitazioni. Vicino al primo gruppo di sepolture c’è un’area sacra, con focolare e coppelle, in cui probabilmente si svolgevano riti funebri. Nel secondo nucleo di tombe osserverai altri elementi decorativi, quali nicchie, banconi e pilastri, in particolare nella tomba VI. Un ulteriore elemento decorativo compare all’esterno, nello strato di roccia che sovrasta le tombe: si tratta di tante coppelle che contribuiscono ad alimentare l’alone mistico e spirituale del luogo.