Due gruppi di domus de Janas: il primo su un’altura, caratterizzato da tombe ipogeiche semplici e dalla vicinanza di un particolare nuraghe ‘a metà’, il secondo più a valle, con un numero maggiore di sepolture, motivi ornamentali e tracce di riuso. Sono gli elementi che contraddistinguono le necropoli di Pedras Serradas e di s’Elighe Entosu, distanti tra loro poche decine di metri ma territorialmente appartenenti a due diversi Comuni logudoresi: la prima rientra nei confini di Florinas, mentre la piccola valle di s’Elighe Entosu, con l’omonimo sepolcreto, ricade sul territorio di Cargeghe.
Il versante nord del rilievo di Pedras Serradas presenta una parete a strapiombo sulla valle: il fatto è dovuto ad antiche frane, da cui il nome della località. Sulla cima noterai uno strano nuraghe semicircolare: non è chiaro se sia stato costruito volutamente in forma di mezza torre o se la parte mancante sia franata a valle. Le cinque tombe, scavate nella roccia calcarea, presentano la ‘classica’ planimetria, con anticella e camera principale, alla quale in alcuni casi è stato addossato un vano secondario. Noterai elementi decorativi in rilievo, come lesene, zoccoli e fregi. Nella tomba I c’è anche un bancone, inoltre davanti all’ingresso giace un frammento di stele centinata. In origine forse decorava il prospetto di una delle tombe, che quindi potrebbe testimoniare un riutilizzo in età nuragica.
La necropoli di s'Elighe Entosu è talvolta considerata legata al sistema di sepolture del vicino altopiano di Giorrè, si tratterebbe pertanto di un complesso di 13 tombe, una delle quali a prospetto architettonico, risalente all’età del Bronzo. Ti sorprenderà in particolare la tomba IV, detta anche ‘delle spirali’, in quanto nelle pareti dell’anticella è presente un motivo a doppia spirale, eseguito con la tecnica della martellina. La pianta è ‘a T’, con la camera che si sviluppa trasversalmente rispetto all’anticella. Il soffitto è decorato con scanalature a imitazione di un tetto a doppio spiovente, mentre sulla parete di fondo compare una falsa porta. La tomba I si caratterizza per la presenza di nicchie, mentre la domus II conta il maggior numero di ambienti, ben cinque. Il simbolo taurino compare, invece, nelle tombe XII e XIII.
Le necropoli rappresentano il principale punto di attrazione della tappa Florinas-Cargeghe del cammino di Santu Jacu, un percorso devozionale che si sviluppa per circa 1600 chilometri in 60 tappe lungo le tracce dei luoghi di culto dedicati a San Giacomo sparse in tutta l’Isola.