Rombo di motori, maestria dei piloti, adrenalina e paesaggi affascinanti. Il Rally Italia Sardegna riparte, per la 22esima volta, all’insegna di spettacolo, emozioni e scenari mozzafiato. In alternanza con la passata edizione ad Alghero, l’evento – valido come sesta prova del World Rally Championship 2025 – ha il suo ‘epicentro’ a Olbia: il parco assistenza è allestito all'Isola Bianca, non lontano dal centro della ‘capitale’ della Gallura. È l’occasione per ammirare l’intrigante mix tra mood contemporaneo e vestigia del passato, raccontate nel museo archeologico. Da non perdere anche l’antica basilica di San Simplicio. La città si affaccia su uno spettacolare golfo alle porte della Costa Smeralda e nel suo litorale si alternano spiagge da cartolina: Porto Istana, nell’area marina di Tavolara, la Playa di Pittulongu e, a nord, Bados, Marina di Cugnana e Portisco.
Al via 68 equipaggi in rappresentanza di 29 Paesi, compresi ben 4 campioni del mondo: Ogier, Tanak, Neuville e Rovanpera, assieme a protagonisti del circuito come Evans, Katsuta e Munster. In palio anche i titoli per le categorie mondiali minori WRC2 e WRC3. Il programma prevede grandi novità e graditi ritorni: 16 prove speciali, suddivise in tre tappe per un totale di 320 chilometri cronometrati, tutti su sterrato. La mattina di giovedì 5 giugno in programma lo shakedown di Olbia, ricavato dalla ‘storica’ speciale di Cabu Abbas, un tracciato ideale per rifinire l’assetto e apportare gli ultimi accorgimenti alle vetture. Il rally entra nel vivo venerdì 6, con tre tappe, ognuna con due passaggi: si parte con la classica ‘Arzachena', conosciuta negli anni scorsi come La Prugnola, per poi ‘tuffarsi’ tra vigneti di fermentino, sugherete e rocce granitiche nella nuova e attesissima crono Telti – Calangianus - Berchidda. In chiusura un altro ritorno, Sa Conchedda, anch’essa frazione di una delle storiche speciali del rally, la Monti di Alà, incastonata tra i paesaggi del Monte Acuto.
Tre tratti cronometrati da ripetere due volte anche nella giornata di sabato 7, caratterizzata da prove entrate nel cuore degli appassionati. Primo loop inaugurato dai 21 chilometri della Coiluna-Loelle, nei quali a fare da sfondo sono ancora i paesaggi nel Monte Acuto. Si susseguono aspri rilievi e bizzarre sculture modellate dal vento, foreste, vertiginose vallate con ruscelli, laghetti, cascate e sterrati pianeggianti, ideali per le prove speciali del mondiale. Durante la seconda, arriva per i piloti il momento di affrontare il celebre e spettacolare Micky’s Jump, momento ‘simbolo’ del rally, durante la speciale Lerno–Su Filigosu. Nelle precedenti ventuno edizioni non è mai mancato. Va poi in scena la frazione che da Erula, paesino dell’Anglona, caratterizzato da un centro urbano ‘sparso’, tipico degli stazzi galluresi, porta a Tula, grazioso borgo logudorese con panorama sul lago Coghinas e contornato da vallate e boschi. Fuori dal paese si erge la chiesa di Nostra Signora di Coros.
Tappa finale domenica 8 giugno, con due grandi sorprese. Gli ultimi 79 chilometri si dividono tra il ritorno, dopo oltre dieci anni, della prova speciale San Giacomo-Plebi e la nuovissima Porto San Paolo, che nel suo secondo passaggio ospiterà la power stage. La prima crono si articola su oltre 24 chilometri, lungo un percorso quasi completamente rinnovato, tranne che per un breve tratto, rispetto alla ‘vecchia’ prova speciale. La ‘Porto San Paolo’ rappresenta l’essenza del Rally Italia Sardegna: adrenalina e spettacolo miscelati a viste mozzafiato sul paesaggio isolano. Il tratto garantisce scorci mozzafiato sul mare gallurese, impreziositi al termine della tappa dalla comparsa di un’immagine iconica: l’isola di Tavolara, ‘cartolina’ dell'edizione 2025 del rally. Per la cerimonia di premiazione – intorno alle 16, con la partecipazione della madrina dell’edizione 2025 Federica Pellegrini - si torna a Olbia, e come da tradizione il vincitore festeggerà assieme a tutto il suo team con un tuffo nelle acque del porto.