Magnificenza artistica, memoria storica, identità culturale e senso di comunità: Monumenti Aperti è la più grande ‘mobilitazione’ popolare di tutela, valorizzazione e promozione dei beni culturali in Sardegna. Così come l’anno scorso, l’edizione 2025, la 29esima, si articola in due fasi, nell’arco di nove fine settimana: la prima fase dal 3 maggio al 1° giugno, la seconda tra ottobre e novembre. Durante queste giornate si apriranno centinaia di luoghi di cultura: musei e siti archeologici, chiese ed edifici storici, monumenti naturali e parchi. Ogni comunità ‘si racconta’ attraverso itinerari letterari e percorsi nell’architettura urbana, in borghi e città segnate da secoli di evoluzione e trasformazioni. Volontari e studenti saranno pronti a guidarti in un viaggio nella bellezza che attraversa i millenni, sin nel passato più lontano, tra resti di antiche civiltà. Luoghi di ieri e di oggi, dove coesistono memoria e idee per il futuro.
Un inestimabile patrimonio materiale (e immateriale) distribuito nel territorio di ben 87 Comuni, che rendono l’edizione 2025 non solo la più ricca di sempre, ma anche la prima ad avere ‘davvero’ una dimensione nazionale: sono coinvolte 19 Regioni italiane, con 23 Comuni della Penisola. Non a caso, il titolo scelto è ‘dove tutto è possibile’. Quattro i Comuni sardi aderenti per la prima volta: Golfo Aranci, ‘perla’ della Gallura distesa su una lingua di terra chiusa da Capo Figari; al confine gallurese col Logudoro, la new entry è Oschiri, borgo immerso in uno scenario da favola, nonché ‘regno’ de sa panada; nell’Oristanese, Monumenti Aperti accoglie per la prima volta Sorradile, piccolo centro ‘scolpito’ nella trachite rossa, attorno è disseminato di eredità archeologiche; infine, fa l’esordio Mogoro, nell’alta Marmilla, sede della Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna.
Tra i luoghi ‘storici’ della manifestazione non può mancare il capoluogo: Cagliari mette in mostra testimonianze di vicende millenarie, dalle radici fenicie alle vestigia di età romana, dalle fortificazioni medievali fino ai palazzi più recenti, elegantemente incastonati nel tessuto cittadino. L’hinterland cagliaritano fa il pieno: presenti Assemini, Capoterra, Quartu Sant’Elena, Selargius, Sestu e Settimo San Pietro, con edifici storici, santuari e siti archeologici, come il nuraghe Diana, ‘sentinella’ sul mare quartese. Ampia anche la proposta del Medio Campidano: ci sono Pabillonis, Samassi, San Gavino Monreale e Sanluri. A ovest, ti immergerai negli scenari punteggiati di boschi, cascate e villaggi minerari di Arbus, Gonnosfanadiga, Guspini e Villacidro.
Spesso cultura fa rima con paesaggio, come tra i romantici bastioni di Alghero. Vicino alla città ‘catalana’ ti attendono misteriose e affascinanti eredità del passato prenuragico e nuragico. Mentre a Sassari scoprirai musei – tra cui l’atteso ritorno del museo nazionale G. A. Sanna -, chiese ed edifici storici circondati dal verde di parchi cittadini. Non poteva che snodarsi tra mare e miniere la proposta del Sulcis-Iglesiente, dove a Iglesias, Carbonia e Nuxis si aggiungono le ‘perle’ isolane: Sant’Antioco e Carloforte. A proposito di mare, aprono le loro porte anche Pula, Sarroch e Villasimius, mentre il Sarrabus è rappresentato da Villaputzu e l’Ogliastra da Tertenia, Tortolì e Triei. A ‘metà strada’, nel cuore del Gerrei, torna Escalaplano.
Natura in primo piano anche in Marmilla, protagonista con Genuri, Gonnostramatza, Lunamatrona, Segariu, Siddi, Sini e Tuili, dove spicca lo splendido retablo della chiesa di San Pietro. Poco più a ovest, farai un emozionante viaggio nel tempo a Sardara: l’età nuragica è rappresentata dal santuario di Sant’Anastasia, mentre le testimonianze antiche, fino al Medioevo, sono in mostra al museo Villa Abbas. Oristano ripropone il suo passato ‘giudicale’; mentre, in provincia, si svelano ai visitatori Ardauli, Simala e Terralba. Risalendo la costa occidentale, tappa immancabile è Bosa, con l’imponente castello di Serravalle, le antiche concerie e le chiese. Nel versante ovest del Montiferru spicca Cuglieri, con l’ex convento dei cappuccini e la basilica di Santa Maria della Neve.
AAtmosfere e suggestioni intense caratterizzano le tappe dell’interno, dove luoghi di cultura e tradizioni secolari si accompagnano a eccellenze artigianali ed enogastronomiche. Come ad Aritzo, Neoneli e Ovodda. ‘Sospesi’ tra le cime del Supramonte e il golfo di Orosei, ecco i monumenti di Dorgali. Nel Logudoro esplorerai i tesori di Monteleone Rocca Doria, Padria e Ploaghe. Il compito di rappresentare la Gallura spetta a due ‘capitali’, rispettivamente, del sughero, Calangianus, e della Costa Smeralda, ovvero Arzachena: da non perdere i circoli megalitici di Li Muri. Nei dintorni di Sassari fa mostra di sé il mix tra ambiente, cultura e storia: a simboleggiarlo Chiaramonti, dove spiccano i resti del castello dei Doria, Ittiri, Ossi, Ozieri, Porto Torres e Stintino.