La storia di Villasimius e del suo territorio non può che essere indissolubilmente legata al mare. Scontri e incontri tra i diversi popoli che si sono incrociati nelle sue acque, spesso scambiando merci, usi e conoscenze, sono raccontate nel museo archeologico, ospitato nelle sale di una casa rurale ‘a corte’ del XIX secolo. Dell’antica casa padronale si conservano una scala con piastrelle in cotto, che conduce al piano superiore, e una parete in ladiri. L’esposizione contiene reperti datati in un arco temporale che va dall’età nuragica alla dominazione spagnola nel Medioevo. Molti sono stati recuperati nei fondali marini, nei relitti e in occasione di scavi subacquei. Il museo si articola in due piani e quattro sale, lungo un percorso che segue un criterio sia cronologico che tematico.
La prima sala è detta ‘del mare’. Commercio, rotte e naufragi fanno da filo conduttore all’esposizione, nella quale osserverai in particolare le anfore puniche del V secolo a.C. Provenivano con tutta probabilità dalle Baleari, e furono rinvenute davanti all’isola dei Cavoli. La seconda sala riguarda i reperti provenienti dal santuario di is Cuccureddus, forse dedicato alla dea Astarte. Ammirerai una ricostruzione dell’aspetto esterno, oltre a numerosi oggetti di uso quotidiano dedicati alla cura del corpo e alla preparazione di cibi. L’epoca romana è testimoniata da ex-voto e monete in bronzo. Proseguirai la visita con la sala del territorio: l’ambiente custodisce il carico del ‘relitto del canale’, una nave romana del I secolo d.C. che trasportava materiale per l’edilizia, affondata nel canale dell’isola dei Cavoli. Nella sala ammirerai anche materiali provenienti dall’area di Santa Maria, dove fu impiantato un edificio termale, poi usato come necropoli in età altomedievale, e dalle necropoli romane di Cruccuris e di Accu is Traias. Dall’area termale proviene una statua in marmo, raffigurante una donna, che nei secoli scorsi fu associata alla Madonna e usata come oggetto di culto nella vicina chiesetta.
L’ultima sala è interamente dedicata al relitto spagnolo dell’isola dei Cavoli, affondato probabilmente a causa di una tempesta nel XV secolo durante la navigazione verso la Sicilia. Ti sorprenderanno le armi, in particolare i cannoni, e gli azulejos, particolari mattonelle da rivestimento, smaltate in azzurro e oro. Villasimius conserva altre testimonianze della Corona aragonese nel suo territorio: la più evidente è la Fortezza Vecchia, una torre difensiva risalente forse al XIV secolo, eretta su un promontorio roccioso a sud del paese. Oggi ospita una mostra permanente sulla pirateria e ‘sorveglia’ l’estremità orientale del golfo degli Angeli e l’area marina protetta di Capo Carbonara. A proposito di mare, attorno al capo ti attendono i litorali da cartolina di Simius, Porto Giunco, Cala Caterina, Santo Stefano e Spiaggia del Riso, accanto al porto turistico.