Adagiato in una splendida vallata cui dà il nome, contornata da dolci e fertili colline. Modolo è un piccolissimo centro di meno di 200 abitanti della Planargia, a quattro chilometri da Bosa e a 50 da Oristano. Nel suo territorio, destinato ad attività agricole, crescono rigogliosi ciliegi, uliveti secolari e profumate vigne, che danno al paesaggio un aspetto pittoresco. La produzione più rinomata è quella vitivinicola, in particolare di malvasia.
Il paesino nacque forse intorno al III secolo a.C., durante l’epoca punica. Della dominazione romana rimane una villa nei dintorni dell’abitato e la denominazione Modulo vallis, mansio attraversata dalla strada occidentale da Sulki (Sant’Antioco) a Neapolis, Othoca (Santa Giusta) e Cornus (antica Cuglieri) e proseguiva per Bosa. Il nome si trasformò in Modolo nel Medioevo. L’area dove sorge è stata frequentata sin dal Neolitico, come dimostrano varie domus de Janas, e abitata nell’età del Bronzo come testimoniano i tanti monumenti nuragici. Nella valle di Modolo (in territorio di Suni) sorge il nuraghe Seneghe con torre alta sei metri, costruita con enormi blocchi basaltici disposti su filari orizzontali, un corridoio da cui si dipartono tre nicchie e due ingressi architravati.
Il principale monumento del paese è la parrocchiale di Sant’Andrea apostolo, risalente all’alto Medioevo (VII secolo d.C.) e fondata da monaci bizantini che evangelizzarono il territorio. All’interno della chiesa sono conservate statue lignee del XVII secolo e un crocefisso. Altre chiese sono dedicate alla Madonna del Grappolo, a sant’Isidoro e a Santa Croce. Le celebrazioni più sentite sono per il patrono, due volte l’anno: metà maggio e fine novembre. Altra festa tradizionale sono i fuochi di Sant’Antonio abate a metà gennaio con assaggio di vini e prodotti tipici.