In una novella dedicata alla preparazione del pane Grazia Deledda racconta che era “tradizione domestica: e le tradizioni domestiche erano, in casa nostra, religione e legge”. Del resto il pane è emblema dei saperi artigianali della Sardegna tramandati di generazione in generazione, specie fra le donne delle famiglie. Oggi i segreti nella preparazione, le caratteristiche forme e i significati della panificazione tradizionale sarda sono raccontati anche nel museo del pane rituale di Borore, paesino che si adagia in un pianoro dell’altopiano di Abbasanta, ai piedi della catena del Marghine ed è annoverato tra i borghi autentici d’Italia.
Il pane è descritto non solo quale fondamentale elemento nutritivo, ma anche in qualità di protagonista durante le occasioni speciali, attraverso le produzioni tipiche di numerosi paesi isolani. Durante la visita, compirai un excursus tra vari nuclei espositivi. Prima tappa è l’esposizione dedicata al ciclo di produzione del pane, qui osserverai gli strumenti e gli attrezzi utilizzati per il lavoro nei campi e in cucina. Le successive sale ti mostreranno i pani prodotti per celebrare e onorare le fasi della vita: nascite, battesimi, matrimoni e in memoria dei defunti. Non mancano esposizioni di pani tipici per le festività principali come Pasqua e Natale, oppure per le feste patronali. Troverai anche produzioni dedicate a particolari santi, considerati guaritori di malattie o legati a buoni auspici, o ancora pani creati appositamente per divertire e intrattenere i bambini. Per i più piccoli anche un laboratorio didattico, dove cimentarsi nella realizzazione di semplici forme e decorazioni, cuocere i prodotti nel forno e portarsi a casa il pane appena fatto con le loro mani. La struttura è circondata da un giardino con parco giochi, dove rilassarsi o passeggiare.
Borore è un borgo ricco di tradizioni, la cui lunga storia è testimoniata da innumerevoli siti archeologici, tra cui la stele di Perda Longa, uno dei menhir più famosi dell’Isola, otto tombe di Giganti e trenta nuraghi, tra cui il complesso di Duos Nuraghes, formato da due torri distanti dieci metri. Nel centro storico potrai ammirare i murales, visitare la parrocchiale della Beata Vergine Assunta e osservare sa Piedade, edificio interamente in pietra che ospitava il monte granatico. In campagna c’è la chiesetta di san Lussorio con attorno i muristenes, casette che si animano di fedeli durante le novene, i riti della Settimana Santa e i fuochi di sant'Antonio abate.