Abbarbicato su un costone di roccia vulcanica, tra querce, roverelle e macchia mediterranea, si affaccia sullo splendido scenario del lago Omodeo, a ridosso dell’imponente Santa Vittoria, monte che è all’origine del toponimo insieme a nocetum, a indicare una zona in passato ricca di alberi di noce. Nughedu Santa Vittoria, piccolo centro agricolo di 500 abitanti del Barigadu, ai confini nord-orientali della provincia di Oristano, offre sorprendenti tratti naturalistici, specie spettacolari guglie e massi granitici dalle forme bizzarre che svettano tra verde, sorgenti e torrenti. Il monte è impreziosito dal bosco di lecci e sughere secolari d’Assai, che ospita un’oasi faunistica con cervi e daini. In località Alamoju c’è il museo oasi d’Assai, dove sono esposti mammiferi e volatili impagliati, tra cui l’aquila reale, una xiloteca, una collezione di minerali e fossili ed è riprodotto un ‘angolo’ di foresta.
Nel nucleo più antico del paese, Comune dal 1947, tra case cinquecentesche ‘spagnoleggianti’, spicca la parrocchiale di san Giacomo (XVI secolo), la cui facciata è caratterizzata da splendido rosone e portale tardo-manieristico. L’interno con volta a crociera segue la tradizione gotico-catalana: l’unica navata ha archi a sesto acuto e cappelle voltate a botte. A due chilometri dall’abitato, dove in passato sorgeva un antico monastero benedettino (forse dell’XI secolo), oggi si trova il novenario di san Basilio magno. La chiesa campestre in stile tardo gotico-catalano (del primo trentennio del XVII secolo), è arricchita da un porticato sorretto da colonne con raffinati capitelli in trachite e un loggiato circondato da quindici muristenes, modesti alloggi che ospitano i pellegrini durante i novenari.
Le origini di Nughedu sono preistoriche. Al Neolitico risalgono le necropoli di s’Angrone e, vicino al paese, di sas Arzolas de Goi, costituita da cinque domus de Janas con in tutto 18 cellette scavate nella roccia. All’interno ammirerai teste di toro scolpite e dipinte con l’ocra, a simboleggiare il rinnovarsi della vita. Il territorio fu frequentato anche successivamente come dimostrano vari nuraghi. Il più caratteristico è il protonuraghe su Casteddu, con attorno un villaggio di capanne e una struttura megalitica che per conformazione richiama sia i dolmen che le tombe di Giganti. Antiche tradizioni anche in cucina: assaporerai piatti genuini e gustosi in occasione delle feste. In estate si concentrano le celebrazioni: del patrono a fine luglio, di santa Vittoria a inizio agosto e di san Basilio a inizio settembre. In estate il paese si trasforma in un grande ristorante sotto le stelle in occasione del social eating: la sala è il sagrato di san Giacomo, cuochi e camerieri sono gli abitanti del paese, diretti da chef stellati. In autunno gli ospiti sono ricevuti direttamente nelle case. Ogni anno Nughedu rientra nel circuito musicale del Dromos Festival.