Il Flumendosa offre scorci paesaggistici di incomparabile bellezza, un susseguirsi di spettacoli con protagonista l’acqua che crea effetti sorprendenti. In uno dei tratti più selvaggi del suo corso, in località Pabani, al confine tra i territori di Seulo e Gadoni, le rocce, modellate e scavate dallo scorrere millenario, costante e vorticoso, del fiume, appaiono come grandi vasche da cui sgorgano acque color verde smeraldo, esattamente come tre originali piscine circolari poste su livelli differenti e unite da cascatelle. Sono is Caddaias, un complesso di tre laghetti collegati da altrettanti salti, chiamati così perché la forma delle vasche ricorda is caddargius, grandi bacinelle (o pentole) usate dai pastori per cagliare il formaggio.
L’itinerario per ammirare uno spettacolo che serberai a lungo nella memoria parte dal ponte panoramico tra Seulo a Gadoni, alto ben 110 metri, che unisce i due ripidi pendii della profonda e stretta gola scavata dall’ansa del Flumendosa. Dall’alto ammirerai varie altre bellezze naturali, come le piscine Arredelusu. Oltre il ponte, percorrendo la vecchia strada sterrata scenderai nella verdissima vallata. L’ambiente è selvaggio: rigogliose foreste precipitano cupe sino a lambire le sponde del fiume. Parcheggiata l’auto vicino al vecchio ponte di ferro, inizierai il sentiero per is Caddaias, lungo circa tre chilometri con un dislivello di 200 metri. Ti condurrà comodamente – ma attenzione alla scivolosità delle rocce nei periodi piovosi -, al centro della gola. Prima, ‘approderai’ in una spiaggetta sabbiosa, da dove potrai tuffarti per un bagno rigenerante dopo il trekking. Poi l’esplorazione inizia dalla piscina più a monte; per arrivarci si passa in stretti viottoli tra ciottoli che compongono una stradina dal fondo quasi piatto. Sarai davanti a imponenti pareti rocciose verticali, che ricordano vagamente l’esedra (il fronte) di una tomba di Giganti. Poco oltre il salto, scoprirai un altro canyon, molto più largo e con acque più profonde, dalla quale si genera il getto. Nella sponda opposta sono scavate strane cavità concentriche, generate da grandi massi rotondi fatti roteare dalla furia delle acque in piena: lentamente hanno eroso la roccia fino a formare le cavità. Seguendo il corso del canyon, più a monte, noterai al centro della vasca un pittoresco ammasso roccioso: la forma allungata ricorda la testa di un coccodrillo.
La montagna sullo sfondo e i bianchi costoni rocciosi si riflettono nel terzo laghetto dalle acque calme e verdi. Regnano pace e silenzio.
Il fiume prosegue più a valle con altre piscine e cascate, come Piscina ‘e Licona e sa Stiddiosa, dove l’acqua precipita con uno ‘stillicidio’ fittissimo in inverno e ‘pacato’ d’estate, in mezzo a calcari coperti di essenze vegetali da una parte e scisti levigati e arrotondati dall’altra. Percorrendo l’alta valle del Flumendosa, incastonata tra pendii verdi e ripidi, farai altre emozionanti escursioni. All’interno della foresta di Addolì, scoprirai grotte abitate nella preistoria, come sa Omu ‘e Janas, con un ampio e alto salone di stalattiti e stalagmiti. Il monumento più famoso e caratterizzante è su Stampu ‘e Su Turrunu, al confine tra Seulo e Sadali: un ‘paesaggio d’acqua’ composto da inghiottitoio, grotta e risorgiva con cascata e laghetto. Acqua e vento si sono sbizzarriti modellando i contorni de s’Arcu ‘e su cuaddu, un dolmen naturale, sotto cui è stata scavata una domu de Janas.
Altro spettacolo da non perdere coi primi caldi primaverili: i pendii del monte Perdèdu, su cui si inerpica Seulo, si colorano del rosso e del giallo delle rose peonie. Non a caso l’ameno e ospitale borgo è detto de s’orrosa ‘e padenti (rosa del bosco), fiore principe del Gennargentu.