Vista dall’alto, ha una curiosa forma a ‘T’ rovesciata, con alte pareti scoscese, ma non è la sua unica particolarità: il lato meridionale presenta macchie rossastre e, al suo interno, custodisce preziose eredità prenuragiche e nuragiche, compresa una delle tombe di Giganti meglio conservate dell’Isola. La Giara di Siddi, detta anche su Pranu, è uno dei tre ‘tavolati’ basaltici della Marmilla originatisi in seguito a una colata lavica avvenuta tra i due e i cinque milioni di anni fa. Nel corso del tempo gli agenti atmosferici erosero la roccia di arenaria, mentre gli strati solidificati di lava si conservarono a un livello superiore, dando origine, oltre alla Giara di Siddi, a quella di Serri e a sa Jara Manna (o Giara di Gesturi), la più ampia delle tre, ‘casa’ dei famosi cavallini.
Su Pranu si estende per due chilometri e mezzo in lunghezza e un chilometro e mezzo in larghezza, arrivando a circa 360 metri di altitudine nel punto più elevato. L’altopiano è ricoperto di verde mediterraneo, con numerose essenze profumate. Noterai anche esemplari di quercia da sughero. Nel versante sud, la parete presenta una fessurazione colonnare, che nel tempo è divenuta ‘dimora’ di licheni rossastri. La colorazione ha dato origine al nome della località sa Corona Arrubia, tra i territori di Collinas e Lunamatrona, dove sorge il museo naturalistico del territorio, intitolato a ‘Giovanni Pusceddu’. Dalla ‘giara’ ammirerai un panorama mozzafiato, che spazierà dalla pianura del Campidano alle colline ondulate della Marmilla, fino al massiccio del Gennargentu e, nelle giornate terse, al mare.
Le pareti a strapiombo e la posizione sopraelevata garantirono una difesa naturale alle popolazioni prenuragiche e nuragiche. Non è un caso che la Giara di Siddi ospiti una ventina di nuraghi – alcuni collocati quasi sul precipizio delle pareti -, oltre ad altre strutture arcaiche. La principale è sa Dom'e s'Orku, maestosa tomba di Giganti che sorge sul versante nord-occidentale dell’altopiano. Il monumento megalitico è in ottime condizioni, realizzato con la tecnica a filari, mettendo in opera grossi blocchi di basalto scuro. L’esedra ha un diametro di 18 metri, mentre il corpo tombale ne misura 15. A poca distanza dalla sepoltura potrai osservare anche il nuraghe e la fonte sacra Conca ‘e sa Cresia. Nel nuraghe, in origine a corridoio, poi ‘ristrutturato’ come nuraghe complesso a tholos, è stato rinvenuto un crogiolo per la fusione del vetro: potrebbe trattarsi del più antico sito di produzione del vetro in Europa, forse addirittura precedente all’antico Egitto. Nel versante est della Giara merita una visita il parco archeologico-naturalistico Sa Fogaia. La parte alta è ‘occupata’ dall’area archeologica, con un nuraghe a corridoio e un villaggio dove si lavorava l’ossidiana, mentre a valle si estende il ‘giardino’, con leccete, macchia mediterranea e centinaia di specie vegetali, piante aromatiche e officinali.