Una sontuosa e spettrale galleria d’arte all’aperto. I viali di cappelle e lapidi del cimitero occupano il colle di Bonaria con architetture e sculture funerarie, opere dei più quotati artisti in attività a Cagliari da metà 1800 a inizio 1900. Rispecchiano il gusto di famiglie nobili e alto-borghesi dell’epoca, che rivaleggiavano nell’ostentare ricchezza e potere attraverso monumenti funebri.
Sino all’editto napoleonico che vietò sepolture in luoghi sacri e centro città, a Cagliari si seppelliva dentro o vicino alle chiese, con funeste conseguenze, tra cui un’epidemia di colera nel 1816. Il cimitero fu realizzato sulle pendici del colle, allora periferia e già sito di sepoltura in età punico-romana e paleocristiana. Fu costruito dal Genio militare e consacrato nel 1828. Vari ampliamenti lo estesero sino in cima al colle. Perse la sua funzione nel 1968. Da allora è cristallizzato: non più sofferenza ma serenità, famiglie senza discendenti e oblio.
Cipressi, ibiscus, palme, pini e rose abbracciano statue e cappelle, realizzate in vari e armonizzati stili: barocco, liberty, neoclassico, simbolistico, richiami antichi e militari, come nel viale degli Eroi, per i caduti delle guerre. Medaglioni, fiaccole, steli, obelischi, sculture a tutto tondo, basso e altorilievi ornano le tombe. Epigrafi e iscrizioni le completano.
Passeggiando nei viali, sentirai il richiamo delle anime. A valle ci sono i fanciulli: sorelline strette in un abbraccio e fratellini portati via da un angelo, il piccolo Efisino seduto sul suo epitaffio e Maria appoggiata a una balaustra che sbircia i visitatori. Orgoglio di classe e tragedie: Amina, minore di due sorelle, morì diciassettenne (1884) da celebrità: prima sarda a conseguire la licenza ginnasiale nella scuola pubblica. Studi, al tempo solo per ragazzi, fatti anche da Jenny, la maggiore, suicida due anni dopo. Più su, ossari e loculi. A firmare molte opere, il ‘Michelangelo dei morti’, Giuseppe Sartorio. Per esempio, la scultura dell’avvocato Todde: in primo piano sua moglie con uno scialle che cade sul vestito magistralmente scolpito. Per 25 anni da vedova, Luigia si ‘specchiò’ compiaciuta nella scultura. In cima si intrecciano memorie nobili e borghesi: commercianti, imprenditori, artisti e letterati che contribuirono a dar lustro a Cagliari. A pochi passi dal cimitero, potrai abbinare la visita a due basiliche: il tempio cristiano per eccellenza della Sardegna, Nostra Signora di Bonaria, e il santuario paleocristiano più antico dell’Isola, la basilica di san Saturnino, patrono della città.