Si trova nell’immediata periferia di Ghilarza, vicina a una torre aragonese e alla chiesa campestre di san Giorgio, lungo la strada che conduce a uno dei più famosi monumenti religiosi medievali dell’Isola, san Pietro di Zuri. L’antica chiesa di san Palmerio affascina per l’armonia con cui si inserisce nel paesaggio circostante, a metà fra urbano e rurale, caratteristico di molti monumenti del Romanico sardo.
L’impianto dell’edificio è databile al primo quarto del XIII secolo, menzionato nel condaghe di santa Maria di Bonarcado come luogo in cui si teneva udienza per dirimere le controversie locali. In origine si presentava a navata unica, con copertura lignea e campanile a vela che sormontava la facciata. L’innesto nel Seicento di transetto e presbiterio di forma quadrangolare ha comportato la perdita dell’originaria abside semicircolare.
La facciata è slanciata grazie a due lesene che salgono ai lati del portale e a pilastri che la ripartiscono in tre sezioni sormontate da arcate a tutto sesto. La sezione centrale è forata da una luce cruciforme, mentre il portale presenta una lunetta con una centina rialzata e un architrave che poggia su stipiti monolitici. Basi e capitelli sono decorati, ma ciò che caratterizza maggiormente la chiesa è la bicromia, ottenuta dall’alternanza di conci in basalto scuro e altri di vulcanite rossastra. La loro disposizione in filari attenua l’effetto verticale della facciata. Nei fianchi noterai finestre monofore e, nella parte alta, archetti impostati su peducci, che richiamano modalità gotiche. La chiesa è chiusa da un frontone absidale.
Tutto il territorio di Ghilarza è un’area ricca di testimonianze archeologiche, specie appartenenti all’epoca nuragica. In paese, invece, non mancare una visita al museo Casa Gramsci, che ripercorre le tappe fondamentali della vita di uno degli ideologi più influenti del Novecento.