Alcuni pensano sia la chiesa barbaricina più antica, forse perfino di origini bizantine. Se la sua storia è oggetto di dibattito, non ci sono dubbi sulla devozione della comunità di Mamoiada nei suoi confronti. La chiesa e il novenario di San Cosimo si trovano in aperta campagna, a circa sei chilometri dal paese in direzione Lodine. In realtà l’intitolazione più precisa dovrebbe essere relativa ai santi martiri Cosma e Damiano, ma per consuetudine il santuario è conosciuto come San Cosimo. Sono alcune tracce all'interno della chiesa a far ipotizzare un impianto inquadrabile forse addirittura al VII o all’VIII secolo: una nicchia in trachite rosa e resti di affreschi dietro l’altare. L’unica datazione certa, invece, si trova nella campana, l’anno indicato è il 1666. Che si tratti di una ricostruzione o meno, l’attuale struttura dovrebbe risalire al XVI-XVII secolo.
Ti resterà impresso il ‘recinto’ di cumbessias, alloggi destinati all’accoglienza dei novenanti e dei pellegrini, che cinge completamente la chiesa. L’intonaco bianco e le coperture a falde che caratterizzano tutti gli edifici danno l’impressione di trovarsi in un piccolo villaggio chiuso col santuario posto al centro. La facciata della chiesa è semplice e priva di decorazioni, a parte un oculo in asse con il portale d’ingresso e col campanile a vela. All’interno noterai una pianta a navata singola e la pavimentazione in cotto, curiosamente in pendenza verso l’ingresso. Oltre agli affreschi spiccano le statue in alabastro raffiguranti i santi patroni di Mamoiada e 14 formelle in ceramica, che rappresentano una via Crucis, di fattura spagnola. Le cumbessias sono circa 50, molte ricostruite e ampliate in tempi recenti. Si conservano anche due file di lozas, ovvero logge, una addossata al lato sud-est della chiesa, l’altro frontale e parallelo, nelle quali, nei giorni di festa, trovano posto bancarelle ed esposizioni di prodotti. Di fianco alla chiesa noterai anche un altro edificio a due piani: è la sede del priorato, i cui ambienti al piano terra sono tradizionalmente usati per l’accoglienza e il ristoro dei pellegrini.
La festa dei santi Cosma e Damiano si svolge il 26 settembre ed è preceduta da una novena. Per il paese rappresenta la fine dell’annata agraria, ma i mamoiadini celebrano i due santi anche poiché l’agiografia li descrive medici, pertanto – come recitano anche i gosos cantati durante la processione – a loro sono rivolte invocazioni per la guarigione dalle malattie.