L’isola di Foradada, cioè ‘forata’, è attraversata da parte a parte da un tunnel naturale lungo 110 metri, interamente sopra il livello del mare, che le conferisce il nome. L’apertura della grotta, che fa parte dell’area marina di Capo Caccia – Isola Piana, è spesso battuta dalle onde ed è habitat di piccioni, gabbiani e cormorani, perciò è detta grotta dei Palombi.
La visita è possibile solo via mare e potrai farla con imbarcazioni di piccole e medie dimensioni, con partenza dal porto di Alghero, in servizio per escursioni che ti porteranno anche alle grotte di Nettuno. Si entra dal lato ovest e si segue un percorso affascinante e suggestivo, fatto di passaggi impervi, con avvistamenti di specie rare: gabbiani reali, berte, corvi e soprattutto il grifone, che nidifica tra le rocce di Punta Cristallo e, nel territorio di Bosa, a Capo Marargiu.
Potrai ammirare l’ingresso occidentale da un punto panoramico raggiungibile dalla strada che da Cala Dragunara porta alle alte falesie di Capo Caccia: di fronte si erge l’imponente scoglio di calcare biancheggiante detto Foradada, un frammento di costa separatosi dall’isola madre in tempi antichissimi, che mostra anche piccole grotte sommerse, tra cui noterai la più spettacolare nel versante settentrionale. Sulle sue rocce cresce un rarissima pianta endemica: la brassica insulare. L’isola, insieme alla costa algherese che va da Punta delle Gessiere a Capo Galera, fa parte dell’area protetta, tutelata per le sue particolarità paesaggistiche e naturalistiche. È il paradiso degli appassionati di diving: ci sono almeno una decina di grotte sommerse visitabili, in particolare a punta dell’Asino, tra cui la splendida grotta di Nereo, la più grande cavità sommersa d’Europa. Nei fondali la vita marina, un tempo ricchissima di cernie, cicale di mare e aragoste, rimane rigogliosa con branchi di barracuda e dentici che volteggiano sulle secche e sui giganteschi massi adiacenti.