È uno dei monumenti di origine bizantina più importanti dell’Isola, sia per caratteristiche costruttive, sia per la straordinaria testimonianza storica che custodisce al suo interno. La chiesa di San Giovanni sorge in pieno centro storico ad Assemini, a pochissima distanza dalla parrocchiale di San Pietro. La sua datazione è ancora discussa, si pensa sia stata eretta nel X secolo, ma per alcuni sarebbe ancora più antica, coeva alle prime chiese cruciformi bizantine costruite nell’Isola, tra VI e VII secolo. Certo è che la prima menzione documentale risale al 1108, data dell’atto con cui il giudice di Cagliari la donò all’Opera del duomo di San Lorenzo di Genova. Altro argomento di discussione è la pianta: attualmente è a croce greca inscritta e non libera, unico caso in tutto il sud Sardegna. La maggior parte degli storici ritiene sia stata edificata in questo modo sin dall’origine, anche se le celle presenti ai lati dei bracci – che esteriormente determinano la forma quadrata della struttura -, sono state riedificate probabilmente nel XIX secolo.
L’edificio è in pietra calcarea, con una facciata alta circa cinque metri sormontata da un campanile a vela. L’abside, orientata a sud-est, è semicircolare, con tetto a falda conica. All’interno noterai la volta a botte dei bracci e, al loro incrocio, quattro robusti pilastri sagomati ‘a L’ che reggono la volta entro un tiburio. Le decorazioni sono quasi assenti, avrai una sensazione di raccoglimento e intima semplicità. Ammirerai, però, un capitello di reimpiego del V secolo, ‘riadattato’ come acquasantiera all’ingresso, e soprattutto due iscrizioni in greco. La più importante menziona l’arconte Torcotorio, la moglie Getite e Nispella, moglie di un diverso Torcotorio. Si tratta di una testimonianza risalente al periodo di passaggio tra l’autorità bizantina nell’Isola e la nascita del potere giudicale, che cita la personalità che ricopriva una carica paragonabile a quella di un governatore, nominato direttamente da Bisanzio. Osserverai anche otto pilastrini marmorei, forse provenienti dalla chiesa di San Pietro, la cui funzione originaria è ancora incerta.
Conclusa la visita, esplorerai il centro storico asseminese, dove sopravvivono case in ladiri, caratteristici mattoni in terra cruda, con struttura ‘a corte’ delimitata da possenti portali ad arco aperto, talvolta decorati con simboli animali o vegetali. Ne approfitterai anche per assaggiare il piatto tipico del luogo, la panada con anguille e patate, per approfondire la prestigiosa tradizione della ceramica e per visitare la chiesa gotico-catalana dedicata San Pietro. A navata unica, presenta in facciata un terminale piatto con merlatura, una luce quadrangolare e due profondi contrafforti. Sul fianco sinistro s’innalza il campanile a canna quadrata, uno dei più alti dell’Isola.