Guardando dal paese verso l’alto osserverai la cima di un monte isolato e suggestivo, spostando lo sguardo verso valle, resterai affascinato dalla varietà di paesaggi. Esterzili è un piccolo paese di circa 650 abitanti che si adagia a 700 metri d’altitudine sulle pendici del monte santa Vittoria, la cui vetta supera quota 1200. Da lassù, al termine della scalata, ammirerai un panorama che domina Sarrabus, Gerrei e Sarcidano e arriva sino al Campidano e al mare d’Ogliastra.
Esterzili dal punto di vista amministrativo ricade nel sud Sardegna ma è considerato parte della Barbagia di Seulo. Il centro storico conserva intatto il fascino di case caratterizzate dai murales. Paese e campagne sono punteggiati da edifici di culto. Al centro c’è la nuova (1972) parrocchiale dedicata a Sant’Ignazio da Laconi. Al suo interno spiccano una pala d’altare raffigurante il Cristo crocefisso, una statua della Madonna del Rosario (XVII secolo) e un gruppo scultoreo del XVIII secolo. La chiesa di San Michele (del XV secolo), dedicata al patrono, in stile gotico-aragonese, sorge nella periferia nord. La raffinata facciata ospita un portone intarsiato ed è affiancata da un campanile a vela. La chiesa di Sant’Antonio da Padova (del XVII secolo) si trova su un colle all’estremità nord-occidentale del paese. Vicina, all’interno del parco omonimo, ecco la seicentesca chiesa campestre di San Sebastiano. Tra le feste da non perdere, a metà agosto, la sagra de su frigadòri (pane di cipolle cotto al forno) e de is cocoèddas (prelibatezze con ripieno di patate). Ai sapori della cucina si aggiunge folk, musica e spettacoli.
Il territorio di Esterzili fu abitato sin dalla preistoria. Sono stati censiti 77 siti archeologici: domus de Janas, nuraghi, templi, tombe di Giganti e bronzetti. Il più importante è il tempio nuragico sa Domu de Orgia, inerpicato a mille metri d’altitudine. È il tempio con tipologia a megaron più importante dell’Isola, risalente alla seconda metà del II millennio a.C.: è composto da due camere precedute da un vestibolo e racchiuso da un recinto sacro. Dai suoi scavi sono emersi vari bronzetti. La maggiore testimonianza di età romana, una delle principali rinvenute in Sardegna, è la Tavola di Esterzili, una lastra di bronzo recante un’iscrizione in latino che descrive la controversia fra popoli della zona, i Patulcenses Campani e i Gallilensi.