Nel 1388, la giudicessa Eleonora d’Arborea la scelse come sede per la stipula del trattato di pace con Pietro IV d’Aragona. Fino al XVII secolo, Gonnostramatza era il centro più popolato e importante della Marmilla, adagiato in una valle ricca di vigneti, oliveti e mandorli, e attraversato dal rio Mannu che la divide in due rioni, ‘grande’ e ‘piccolo’: tre ponti garantiscono il passaggio da uno all’altro. Il centro storico conserva antiche case con architettura tipica campidanese. Spicca la parrocchiale di San Michele, famosa perché ospita nell’abside il retablo dell’Annunziata di Lorenzo Cavaro del 1501, capostipite della famiglia di pittori cagliaritani che diede vita alla scuola di Stampace (XVI secolo). La grande tavola d’altare, proveniente dalla chiesa di San Paolo della frazione di Serzela (oggi borgo fantasma), si compone di tre parti superiori verticali e di due orizzontali, divise in vari settori ciascuna. Sono rappresentate scene della vita di Cristo, della Madonna, arcangeli e santi.