Era il fulcro attorno al quale gravitava l’antico abitato di Onanì, del quale era la parrocchiale. Oggi invece si erge su un’altura alla periferia ovest del paese – sulla strada per Bitti -, e continua ad esserne il simbolo, oltre a rappresentare un simbolo di stile romanico nel Nuorese. La chiesa di San Pietro apostolo è un edificio costruito quasi interamente usando conci di granito di piccole dimensioni, mentre la copertura esterna è in lastre di scisto. Risalente alla seconda metà del XII secolo, è un esempio di architettura romanica ‘minore’, caratterizzata da una navata unica, con abside orientata a sud-est. In facciata noterai il portale con arco di scarico rialzato e, sullo stesso asse, una luce cruciforme. In alto, al culmine degli spioventi, si innalza un campanile a vela. La finestra cruciforme si ripete sul retro, appena sopra la copertura dell’abside, dove compare un’altra monofora. L’interno non è meno sorprendente: cupola dell’abside e volta a botte sono, infatti, decorate da affreschi, in particolare nella copertura dell’aula ammirerai la scena sacra di San Pietro che riceve le chiavi del Paradiso.
La devozione degli abitanti di Onanì nei confronti della piccola chiesa è dimostrata anche dalla lugubre leggenda raccontata nel borgo, secondo la quale tutti gli autori di una serie di razzie avvenute negli anni Sessanta e Settanta del XX secolo dentro il santuario sarebbero andati incontro a una tragica fine. È molto probabile che la posizione della chiesa le permettesse di fungere da punto di riferimento per i viandanti medievali e da ‘protezione’ spirituale per le campagne attorno, inoltre servì a ‘cristianizzare’ un’area dove erano presenti rovine considerate pagane. A poche decine di metri dalla chiesa, in direzione ovest, si trovano i resti del nuraghe Santu Pedru (o Pretu), una delle numerose testimonianze della frequentazione del territorio onaniese durante l’età del Bronzo. Sono presenti anche tombe di Giganti e un pozzo sacro, mentre alla precedente fase prenuragica risalgono alcune domus de Janas.
Oltre all’architettura religiosa e all’archeologia, Onanì, inserito tra i borghi autentici d’Italia - merita una visita per i murales che impreziosiscono le vie del paese, opera del pittore Piero Asproni e di allievi dell’Accademia di Brera, e per le tradizioni artigiane ed enogastronomiche, che potrai scoprire durante la tappa di Autunno in Barbagia.