Dalle sue sparute abitazioni, che si stagliano a 250 metri d’altezza, avrai una splendida visuale sullo scenario incantevole dell’Omodeo, il lago artificiale maggiore d’Italia e sito di interesse paesaggistico e ambientale comunitario. Soddì è un piccolissimo paese del territorio storico del Barigadu, a circa 40 chilometri da Oristano, abitato da poco più di cento residenti. È Comune autonomo dal 1979, dopo esser stato frazione di Ghilarza e nel Medioevo, sotto il giudicato d’Arborea, uno dei centri più importanti della curatoria del Guilcer.
Potrai fare emozionanti passeggiate vicino alle rive del lago, avventurarti nello specchio d’acqua con canoe e kayak oppure perlustrare questo luogo magico con un battello turistico: osserverai falco pellegrino e varie specie di anatre, aironi e testuggini. Nei periodi di secca riaffiorano testimonianze del passato con un colore uniforme per il limo che vi si deposita, dando la sensazione di un mondo incantato. Potrai ammirare le emergenze archeologiche lungo le rive o sommerse attraverso agevoli percorsi escursionistici che partono dal paese e consentono la visita a vari siti nuragici, tra cui Aurù, Corona, Pajolu, sant’Anastasia e, in particolare al bellissimo nuraghe Crastu. Sul territorio ammirerai anche altre testimonianze preistoriche , come domus de Janas e tombe di Giganti, e resti di epoca punico-romana: urne cinerarie, ceramiche e monete.
Dal piccolo borgo di Soddì il panorama abbraccia anche le montagne e gli altopiani basaltici circostanti, ricoperti di lecci, roverelle e macchia mediterranea, nonchè la famosa foresta fossile pietrificata di Montigu Abile, risalente al Miocene, con palmizi e baobab, distrutta circa 25 milioni di anni fa da una pioggia di lapilli eruttata da vicini vulcani, oggi sommersa dalle acque dell’Omodeo e che riaffiora nei periodi di siccità. Parte dei tronchi fossili sono esposti davanti alla chiesetta campestre di santa Maria Maddalena (celebrata a fine luglio). La foresta rientra interamente nel territorio di Soddì, mentre molto vicini, ma nel territorio di Ghilarza, è la chiesa di san Pietro di Zuri, smontata concio per concio e ricostruita in un punto più alto in seguito alla realizzazione del’invaso (1923), così come il borgo di Zuri.
In un centro basato essenzialmente sull’allevamento, di grande interesse è la parrocchiale dello Spirito santo, la cui celebrazione è a metà ottobre. Altra festa religiosa è per sant’Isidoro a fine aprile, mentre due interessanti manifestazioni socio-culturali sono la sagra de su Cazau, tra aprile e maggio, e sos Donos de su Lagu a dicembre.