L'architettura religiosa medievale è protagonista di Italia Romanica, manifestazione che per tre fine settimana, dal 16 settembre al 1° ottobre, vede aprire le porte di 72 chiese, oltre a un edificio civile in stile romanico, in 61 Comuni della Sardegna.
La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico, permette di scoprire un patrimonio immenso, che ha segnato la storia e la cultura delle comunità che hanno abitato, e ancora abitano, i territori attorno alle chiese romaniche. È l'occasione per ammirare non solo il lavoro dei costruttori medievali, ma anche di pittori e scultori che hanno realizzato vere e proprie opere d'arte custodite all'interno delle chiese.
Si parte il 16 e 17 settembre con Basilica Minore di Santa Maria di Bonarcado, San Pietro Extramuros di Bosa, San Giovanni di Sinis nella borgata presso Cabras, Basilica della SS. Trinità di Saccargia a Codrongianos, San Pietro di Galtellì, Santa Maria d’Itria di Gesico, Santa Croce di Ittireddu, Madonna del Carmine di Mogoro, San Marco di Ollastra, ex Cattedrale di San Nicola di Ottana, San Michele di Salvenero di Ploaghe, San Geminiano di Samassi, Madonna delle Grazie di Santa Maria Coghinas, Basilica di Santa Giusta nell'omonimo paese, Santa Sabina e San Lorenzo di Silanus, San Giovanni di Tramatza, Santa Croce e N.S. della Pazienza di Uri, Santa Croce di Usini, Madonna delle Grazie di Zeddiani e San Giovanni Battista di Zerfaliu.
il 23 e 24 settembre sono visitabili Santa Maria di Mesumundu di Anela, Nostra Signora del Regno di Ardara, Nostra Signora di Cea di Banari, San Pietro delle Immagini di Bulzi, Madonna d’Itria di Guasila, San Michele di Irgoli, San Leonardo di Masullas, Nostra Signora di Castro di Oschiri, Basilica di San Gavino di Porto Torres, Sant’Agata, San Benedetto, Santa Maria di Cepola, San Pietro a Ponte e San Forzorio a Quartu Sant'Elena, San Leonardo di Siete Fuentes vicino Santu Lussurgiu, San Gregorio Magno di Sardara, Nostra Signora di Tergu, ex Cattedrale di Santa Maria di Monserrato di Tratalias, Santa Maria di Uta, Casa Casula (edificio civile) di Villamassargia e San Platano di Villaspeciosa.
L'ultimo weekend, 30 settembre e 1° ottobre, aprono San Lorenzo e San Gregorio a Bauladu, Santa Maria di Contra a Cargeghe, Santa Maria Iscalas di Cossoine, la Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova, Sant’Antonio Abate a Florinas, San Lussorio di Fordongianus, San Francesco, B.V. di Valverde e Cattedrale di Santa Chiara a Iglesias, San Pietro di Zuri e San Palmerio a Ghilarza, San Paolo di Milis, Basilica di San Simplicio a Olbia, Santa Chiara di Oristano, San Giovanni Battista di Orotelli, Nostra Signora di Castro di Oschiri, Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, Sant’Efisio di Nora a Pula, Santa Sofia a San Vero Milis, San Nicola di Trullas a Semestene, San Ciriaco di Siamaggiore, San Michele Arcangelo di Siddi, San Teodoro e le rovine di San Nicolò di Mira e dell’Angelo a Simaxis, San Gregorio Magno di Solarussa, San Pietro Apostolo di Villa San Pietro, San Pietro di Villamar e San Nicola di Quirra a Villaputzu.
Tutti gli ingressi sono gratuiti. Per maggiori info visita romanicosardegna.org.